Vita nello Spirito

Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Uno... riceve la somiglianza da quella cosa nella quale fissa il suo sguardo.

Domenica, 17 Maggio 2015 22:09

Benedetti desideri (Antonino Rosso)

Il desiderio è senz'altro tra i fattori primari dell'infelicità umana. Questo moto dell'animo che aspira a un bene che manca è una specie di anticipazione della realtà intravista dalla nostra fantasia la quale, si sa, non contiene mai nei debiti limiti la realtà, ma la deforma.

Il matrimonio, la famiglia non sono più quelli di una volta. Sono ben differenti da quello che erano nell'era pre-industriale, "sacralizzati" dalla Chiesa che li ingessava in norme diventate anche sociali e culturali. Se matrimonio e famiglia sono cambiati, se da "sacralizzati" sono diventati "secolarizzati", "deistituzionalizzati", non è dunque l'ora che la Chiesa lasci l'antico approccio e fondi la sua azione pastorale sull'accompagnamento e sulla cura? Non è l'ora che assuma l'immagine del "samaritano" e abbandoni l'immagine sacrale del "sacerdote"?

Tutto ciò che qui si dirà di Maria e di Elisabetta all'interno dell'episodio della Visitazione intende riferirsi non a ciò che realmente accadde, vale a dire al «primo livello», ma a quello che Luca racconta e alle caratteristiche dei due personaggi quali sono delineate da lui.

Bernardo, "nulla anteponendo all'amore di Cristo", si è inserito con fedeltà dinamica in quella ininterrotta tradizione che ha collaudato la nobiltà, la bellezza, la fecondità della spiritualità benedettina.

Domenica, 17 Maggio 2015 17:08

Tra fede e incomprensione (Marco Vironda)

Solo chi riconosce Gesù e chi Egli sia può seguirlo, e solo chi lo segue fino alla fine può riconoscere veramente chi Egli sia: è il paradosso dell’insegnamento di Marco.

Oggi, se le parole dei testi liturgici non sono comprensibili; se l'intonazione della frase non è corretta nel rispetto della punteggiatura e dei sintagmi, non solo il messaggio diventa difficile da capire, ma una simile presa di parola si trasforma in una cattiva testimonianza...

Il secondo comandamento, "Non nominare il nome di Dio invano", ci mette dinanzi al paradosso di un Dio che invece bisogna evocare/invocare. Paradosso che chiede di essere interpretato e sciolto con molta accortezza e leggerezza.

Dio mi appare tanto ovvio che, mentre si sono dissipate nella mia vita tante vecchie credenze, anche religiose, qualcuno potrebbe domandarmi: ma che è Dio per te? La domanda è maliziosa...

Come dobbiamo pensare al mistero dell'Ascensione del Signore?

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