Uno studente italiano su tre abbandona la scuola statale superiore senza aver completato i cinque anni. È quanto emerge dai dati del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca elaborati nel dossier Dispersione di Tuttoscuola. Un dato che in alcune regioni, come le isole, arriva a quota 35–36 per cento.
Una vera e propria emorragia tra le mura e i banchi delle scuole italiane, che prosegue silenziosa e inosservata. “Negli ultimi 15 anni quasi 3 milioni di ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori statali non hanno completato il corso di studi”, spiegano gli autori del dossier. “Si tratta del 31,9 per cento dei circa 9 milioni di studenti che hanno iniziato in questi tre lustri le superiori nella scuola statale”. Facendo i calcoli è come se l’intera popolazione scolastica di Piemonte, Lombardia e Veneto non ce l’abbia fatta.
Un fenomeno nazionale, che unisce nord e sud passando per il centro e le isole. Si passa da regioni più virtuose come l’Umbria e le Marche dove circa l’80 per cento degli studenti termina il quinquennio, a regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Campania dove il dato arriva a poco più del 60 per cento. Un problema che colpisce anche le regioni settentrionali, dove la quota più allarmante si registra in Lombardia, con il 29,8 per cento, seguita dalla Toscana con il 28,4 per cento di ragazzi persi per strada prima del quinto anno.
Jacopo Ottaviani, giornalista