Sarà bene quindi considerarne, con molta umanità la realtà, le cause e i problemi immaginando di essere al posto di queste persone. Ci potrebbe capitare. Le migrazioni peraltro esistono da sempre. Ognuno di noi discende quasi certamente da un antenato che in un passato più o meno remoto viveva in un’altra parte della Terra e poi ha dovuto spostarsi a causa della povertà, di un conflitto o di un cataclisma. Il dovere di solidarietà quindi lo scopriamo dentro di noi, non fuori.
Le cause odierne delle migrazioni sono quelle di sempre, ma la misura – in linea generale – è più ampia. Perché tutto è più grande: il numero degli abitanti del pianeta, le guerre, le aree di povertà, le possibilità di comunicare e di viaggiare, l’offerta di lavoro fuori dal proprio Paese. Con le migrazioni bisogna quindi convivere, come con un fatto inevitabile da governare e valorizzare anziché demonizzare o sottovalutare.