di Giovanna Ricoveri
da Fondazione Roberto Franceschi onlus
Meno nota e non sempre sotto i riflettori, la (non) politica ambientale dei vari governi Berlusconi ha provocato effetti disastrosi da molti punti di vista: la salute, la fertilità dei suoli, la sicurezza alimentare, il riscaldamento climatico, le frane e le alluvioni.
di Marco Arturi
da Carta
Nei cantieri navali esplode la rabbia operaia. La vicenda Fincantieri – originata dalla presentazione di quello che più che a un piano industriale somiglia a un bagno di sangue: 2551 esuberi, chiusura dei cantieri di Castellammare di Stabia e Sestri Ponente, ridimensionamento di Riva Trigoso – ha innescato una serie di proteste che in alcuni casi hanno assunto i connotati della rivolta. Perché questa storia ha almeno due caratteristiche anomale: a licenziare è lo Stato e a essere licenziate sono intere collettività.
di Vandana Shiva
da Carta
L’agricoltura industriale ha spinto la produzione alimentare a usare metodi che hanno determinato una riduzione della ritenzione idrica del suolo e un aumento della domanda d’acqua.
Dopo il secolo dei totalitarismi, un nuovo mostro tirannico l’individualismo senza freni che distrugge la società
di Giampolo Petrucci
da Adista
Non ha tregua la mobilitazione del mondo cattolico per la campagna referendaria promossa in occasione del voto del 12 e 13 giugno prossimi. E con sempre più veemenza, nonostante i recenti tentativi del governo di affossare i quesiti referendari sul nucleare – lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso di voler evitare il parere vincolante dell’elettorato, sempre più avverso al progetto nuclearista – e sulla privatizzazione della gestione delle risorse idriche.
di Riccardo Iacona
da Carta
Sono ancora enormi e irrisolte le questioni che Chernobyl lascia a queste e alle future generazioni: a cominciare dagli enormi depositi dove sono stati sotterrati decine di migliaia di metri cubi di materiale radioattivo, praticamente tutto quello che c’era nel raggio di trenta chilometri dalla centrale: dai trattori dei contadini, ai mobili delle case, ai carri armati e agli elicotteri dell’esercito arrivati sul posto, tutto preso e infilato sottoterra.
di Luca Manes
da Carta
Appena due anni fa l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore in cui diceva: «Ci sono circa cinquecento impianti nucleari nel mondo, alcuni in zone altamente sismiche come il Giappone, ma si tratta di impianti pronti a resistere anche a terremoti di intensità pari a nove gradi sulla scala Richter».
L’ingiustizia è il solo e vero peccato del mondo e tutti ne siamo in qualche modo coinvolti sia come vittime sia come peccatori.
di Pasini Giuseppe
Rivista Testimoni n. 6 anno 2011
L'anno europeo del volontariato può costituire uno stimolo per le nostre parrocchie e per la catechesi
di Alberto Subioli
In questi giorni si è discusso molto di centrali nucleari ed è prevedibile che nel prossimo futuro, anche in vista del referendum, se ne parli ancora di più.
Se ne parla molto perché è in gioco non solo il nostro avvenire ma quello dell’intera specie umana. E’ difficile parlarne perché alcuni concetti tecnici sono comprensibili soltanto da un piccolo gruppo di specialisti.