Mondo Oggi

Martedì, 30 Marzo 2010 22:00

La Chiesa nel mondo

Vota questo articolo
(1 Vota)

La situazione delle Chiese in vari paesi del mondo.

Libano – Maria simbolo di unità nazionale 

 

Beirut il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione, il Libano ha celebrato la prima giornata di "festa islamo-cristiana" nel nome della Vergine Maria. "Insieme attorno a Maria, Nostra Signora" è il titolo della festa, che farà della figura della Vergine Maria, riverita sia nel mondo cristiano che in quello musulmano, un legame di unità fra i libanesi di tutte le religioni. La decisione era attesa da tre anni ed è stata presa all'unanimità dal Consiglio dei ministri. L'idea di una festa comune fra cristiani e musulmani nel segno della Vergine Maria è scaturita da una proposta dello sceicco Mohammad Nokkari, segretario generale di Dar el-Fatwa, la "Casa del decreo", in occasione della commemorazione della festa dell'Annunciazione al Collegio di Jamhour. Essa è stata fin dall'inizio caldeggiata dai due co-presidenti per it dialogo islamocristiano - MM. Harès Chehab e Mohammad Sammak - e sostenuta dal premier libanese Fouad Siniora. Allo stesso tempo i promotori del progetto hanno ottenuto il permesso di erigere una statua di Maria nella piazza antistante il Museo Nazionale del Libano. Essa riprodurrà le fattezze stilizzate della Madonna, circondata dalla luna crescente, il simbolo per eccellenza del mondo islamico.

(AsiaNews

 

 

Australia - Anno paolino

 

Se l'Apostolo Paolo fosse vissuto oggi avrebbe utilizzato i mass-media per evangelizzare: partendo da questa considerazione, la Chiesa australiana ha organizzato un evento eccezionale per la chiusura dell'Anno Paolino. Si tratta di una conferenza telematica su San Paolo che, grazie al web e alle nuove tecnologie, potrà essere ascoltata e seguita simultaneamente da tutte le comunità di fedeli sparsi nelle città, nelle parrocchie e nei villaggi della sconfinata nazione australiana. La conferenza avrà un carattere interattivo e gli ascoltatori potranno partecipare direttamente ponendo domande, sollevando dubbi, inviando riflessioni che, grazie al collegamento web, giungeranno ai relatori in tempo reale. La conferenza telematica sarà incentrata sul tema "Paolo: l'uomo, la missione e il messaggio per l'oggi" e si terrà il 30 giugno, a conclusione dell'Anno Paolino. E’ sponsorizzata e organizzata dalla Conferenza Episcopale dei Vescovi australiani.

(Fides)

 

 

Italia – L’eremita di Porto Salvo

 

Si racconta che il santuario della Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola di Lampedusa sorga su alcune grotte un tempo, secoli e secoli fa, usate da un eremita. «Le grotte sono ancora qui e lo spirito che doveva aleggiarvi è ancora vivo» dice padre Vincent Mwagala, viceparroco da poco più di due anni a Lampedusa. Padre Vincent, tanzaniano di Aringa dal grande sorriso, prosegue il racconto: «Era il periodo delle crociate e l'eremita, cristiano, era solito issare una bandiera con la croce nel caso in cui sull'isola approdasse un naviglio cristiano e, viceversa, una mezzaluna se il naviglio batteva bandiera araba. Ma non era opportunismo, perchè cristiani e arabi contribuivano a tenere accessa una lampada ad olio all'interno di una delle grotte e l'isola era un luogo di scambio, di dialogo interreligioso e un sicuro approdo per chiunque si trovasse in difficoltà. Già allora, questa terra era punto di contatto tra due mondi solo apparentemente distanti tra loro; da una parte l’ Europa, dall'altra l'Africa. Allora come oggi: «Adesso l'isola a tornata a essere punto di approdo di tunisini, marocchini, africani di ogni nazione in cerca di luoghi più sicuri, lavoro, benessere. E come io, tanzaniano, qui mi sento a casa, spero che la lampada del dialogo dell'eremita torni ad essere alimentata da cristiani e musulmani indistintamente.

 

(Misna)

 

 

Filippine – Silsilah e Salam

 

Il movimento per il dialogo "Silsilah", attivo nelle Filippine Sud da 25 anni, ha siglato un gemellaggio e stabilito un accordo di collaborazione con il movimento musulmano"Salam", formato da eminenti personaggi della comunità musulmana, come imam, professori, accademici... Tutti si sono dichiarati felici di collaborare con Silsilah, citando passo del Corano che recita: «Voi troverete certo più vicini a voi nell'amicizia coloro che dicono: noi siamo cristiani». I rappresentanti di "Salam" hanno sottolineato che il gemellaggio intende smentire categoricamente l'inimicizia o lo scontro fra cristiani e musulmani, dando invece un tangibile segno di dialogo, amicizia e cooperazione, poggiandosi sulla solida base dell'amore verso Dio e verso il prossimo. La prima emergenza che i due movimenti si propongono di affrontare è quella dei rapporti fra cristiani e musulmani nell'isola di Mindanao e nelle isole Sulu, dove la tensione fra le due comunità è salita a causa della persistente azione bellica che il governo di Manila sta conducendo contro i gruppi terroristi che infestano la zona.

(Fides)

 

 

India – Missionarie della carità

 

E’ suor Mary Prema la nuova superiora generale della congregazione delle Missionarie della Carità, fondata da madre Teresa di Calcutta. La religiosa, di origine tedesca, succeduta a suor Mary Nirmala Joshi, che ha diretto la congregazione dalla morte della fondatrice, nel 1997. Suor Nirmala pur essendo stata rieletta per la terza volta, avrebbe chiesto di non adempiere al mandato per motivi di salute e per il desiderio di dedicarsi a una vita più contemplativa all'interno dell’istituto. Le Missionarie della Carità sono presenti in 134 nazioni con più di 750 case, una ventina delle quali sono in funzione nella solo India.

(L’Osservatore Romano)

 

 

Iraq – Consiglio delle Chiese Cristiane

 

Le Chiese cristiane dell'Iraq devono avere una posizione comune sulle questioni più importanti per il futuro del paese: con queste parole mons. Basile G. Casmoussa, vescovo di Mosul, ha spiegato Ia creazione del "Consiglio nazionale" che riunisce cattolici, ortodossi e protestanti. I rappresentanti di queste Chiese si sono riuniti a Baghdad per definire le regole del nuovo organismo, che dovrà favorire posizioni unitarie sulle questioni più importanti, ad esempio sulle politiche scolastiche.

(Misna)

 

 

Brasile: La vittoria (parziale) dei popoli indigeni

 

Il 19 marzo, la Corte Suprema del Brasile si è espressa a favore sulla costituzionalità del decreto del Presidente Lula che riconosceva integralmente Raposa Serra do Sol come "Terra Indigena in area continua”, cioè l'omologazione e la demarcazione amministrativa della stessa area. Vittoria parziale, perchè sono mantenute 19 condizioni che limitano, di fatto, i diritti degli indios. La demarcazione in forma continua delle terre indigene della Raposa Serra do Sol (AIRASOL) è l’unica garanzia di sopravvivenza fisica e culturale dei popoli Makuxi, Wapixana, Ingarikò, Taurepang e Patamona abitanti ancestrati di quella zona del nord del Brasile. Con la conclusione del processo e il ritiro dalle terre degli occupanti illegali, finiscono le tensioni, i soprusi e lo spargimento di sangue e il CIR è convinto che per i popoli indigeni possa finalmente iniziare un futuro di pace basato sulla giustizia, il rispetto dei diritti, per uno sviluppo sostenibile dell'area nel pieno rispetto dell'ecosistema e delle loro tradizioni culturali. I missionari della Consolata, nell'esprimere profonda gratitudine a tutti coloro che hanno sostenuto e in vari modi condiviso Ia lotta dei popoli indigeni, ricordano i tanti missionari e missionarie che hanno sofferto, lottato e sperato, per difendere i diritti dei popoli indigeni di Raposa Serra do Sol e rinnovano l’impegno di continuare a sostenere la causa dei popoli indigeni dell'America Latina e dell'Africa, convinti che questo sia una dimensione fondamentale ed irrinunciabile della loro Missione.

 

(IMC)

Letto 1721 volte

Search