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Mercoledì, 12 Marzo 2008 14:21

Indipendenza finanziaria targata Bancosur

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Ormai. è cosa fatta. Il Sudamerica avrà un proprio organismo di credito, che porrà fine al monopolio del Fondo monetario internazionale (Fmi), della Banca mondiale e del Banco interamericano de desarrollo (Bid).

In giugno è stato firmato in Argentina l’atto costitutivo del Banco del Sur (Bancosur), cui aderiscono Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador, Paraguay e Venezuela. L’entrata in funzione effettiva dell’organismo - che potrà contare su un capitale di sette miliardi di dollari - è avvenuta a fine giugno, con una cerimonia d’inaugurazione a Caracas. Il Banco del Sur avrà la sua sede principale a nella capitale venezuelana e uffici a Buenos Aires e a La Paz.

Si tratta di un importante progetto finanziario regionale, che rientra nel cammino verso l’integrazione del Sudamerica e che, allo stesso tempo, può essere letto come un modo per rafforzare i Paesi dell’area Mercosur (mercato comune dell‘America meridionale).

I principali promotori dell’iniziativa sono stati il presidente venezuelano Hugo Chàvez e il suo omologo argentino Nestòr Kirchner, che tempo fa aveva già rotto i ponti con l’Fmi, cancellando completamente il debito del suo Paese.

L’obiettivo principale dell’organismo è garantire l’indipendenza finanziaria del continente, facendo leva sulle ingenti riserve di dollari accumulate negli ultimi tempi dai Paesi sudamericani, soprattutto dal Venezuela. Recentemente il cancelliere venezuelano Nicolàs Maduro ha assicurato che il Banco del Sur è «un’ alternativa forte» per porre fine al monopolio dei tradizionali enti finanziari internazionali. Riferendosi all’Fmi e alla Banca mondiale, Maduro ha spiegato: «Loro ci pagano due o tre punti percentuali per il nostro denaro e in cambio ci fanno pagare l’8 o il 10 per cento di interessi per prestarci il nostro stesso denaro. Ci saccheggiano».

Il nuovo organismo di credito, che è stato concepito come «la banca per lo sviluppo del futuro», ha tra i suoi obiettivi principali quello di attrarre investimenti economici verso l’America Latina e sostenere la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali. Chàvez ha già proposto il progetto anche al Paesi non allineati, a quelli asiatici e africani. Il tempo dirà se si tratta di una trovata ideologica o un efficace volano per lo sviluppo.

Di Alessandro Armato
MM/8-9/07


Letto 1733 volte Ultima modifica il Venerdì, 04 Aprile 2008 17:46

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