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Venerdì, 20 Agosto 2004 21:07

Non credo (Dorothee Sölle)

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La teologa ci comunica le dimensioni della sua fede e l'opposizione a tutto ciò che non è riconducibile allo sviluppo della giustizia nel mondo.

Non credo
al diritto dei più forti,
al linguaggio delle armi,
alla potenza dei potenti.
Voglio credere
ai diritti dell'uomo,
alla mano aperta,
alla potenza dei non-violenti.
Non credo alla razza o alla ricchezza,
ai privilegi, all'ordine della forza e dell'ingiustizia:
è un disordine.
Non credo di potermi disinteressare
a ciò che accade lontano da qui.
Voglio credere che il mondo intero
è la mia casa e il campo nel quale semino,
e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.
Non credo
di poter combattere altrove l'oppressione,
se tollero l'ingiustizia qui.
Voglio credere che il diritto è uno,
tanto qui che altrove,
che non sono libero finché un solo uomo è schiavo.
Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili
e la pace irraggiungibile.
Voglio credere all'azione semplice,
all'amore a mani nude,
alla pace sulla terra.
Non credo che ogni sofferenza sia vana.
Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno
e che la morte sarà la fine.
Oso credere invece, sempre e nonostante tutto,
all'uomo nuovo.
Oso credere al tuo sogno, o Dio,
un cielo nuovo, una terra nuova dove abiterà la giustizia.

Dorothee Sölle

 



Profilo biografico: teologa evangelica nata nel 1929 a Colonia. Si è dedicata allo studio dell'antichità classica, della letteratura tedesca, della filosofia e della teologia. Docente universitaria, deve la sua notorietà alla metà degli anni Sessanta in quanto annoverata tra gli esponenti della cosiddetta "Teologia della morte di Dio". Sua la proposta di una «cristologia post-teistica»: per l'uomo che dopo la "morte di Dio" vive in una situazione di alienazione, il modo di avere un'esperienza di Dio (ritrovando così la propria identità) è dato dalla possibilità di assumere come proprio "rappresentante" il Cristo. Questa teologia della "rappresentanza" ha suscitato molte polemiche e reazioni. In seguito il suo pensiero si è accentuato sulle dimensioni della prassi e della politica. Compito dell'uomo è quello di impegnarsi a fondo per la «causa di Gesù nel mondo». È morta nel 2003.

Opere di Dorothee Sölle: segnaliamo La verità è concreta (1967); Rappresentanza. Un capitolo di teologia dopo la «morte di Dio», Queriniana, Brescia 1970; Fantasia e obbedienza. Riflessioni per una futura etica cristiana, Morcelliana, Brescia 1970; Teologia politica, Morcelliana, Brescia 1973; Sofferenza, Queriniana, Brescia 1976; La pazienza rivoluzionaria. Meditazioni politiche, Cittadella, Assisi 1977; inoltre ha curato le voci «Teologia della morte di Dio» pp. 721-735 e «Teologia politica» pp. 736-741 del Dizionario Teologico, Cittadella, Assisi 1974.

Il testo che presentiamo: spesso questa teologa ha affidato la sua riflessione alla poesia, com'è il caso anche di questa composizione. Con un testo di immediata comprensione, l'autrice comunica le dimensioni della sua fede e l'opposizione a tutto ciò che non è riconducibile allo sviluppo della giustizia nel mondo.

 

Letto 7689 volte Ultima modifica il Martedì, 21 Febbraio 2012 23:22
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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