Restami accanto, speranza, non cedere.
Non credere se dicono
gli anni che porto addosso,
- e contando
quelli che suppergiù
mi restano –
sussurrano
che già sarebbe giunta
l’ora, per me, di saltare
quel fosso.
Resisti,
sorridimi con la tua luce
in quest’ombra che avanza,
tu mia materna mano che mi guidi
fra questi foglie, tra queste
fragili carte affannate.
Non restare in disparte
quando imbocco una strada
nuova, che mi conduce
a fare un’altra prova.
O a progettare sognando
un lontano domani
(che non vedrà
l’aurora, ma sognare
è amare ancora)
come se fosse infinita
la vita, anche se sono
(ma l’ho sentito dire
dagli altri e li perdono)
ormai vicino a morire.
Luciano Luisi
(da Letture, dicembre 2007)