Formazione Religiosa

Domenica, 19 Settembre 2004 20:07

Essere straniero (Fausto Ferrari)

Vota questo articolo
(1 Vota)

Cosa fa dello straniero l'essere straniero?

Il fatto di parlare un'altra lingua?
Ma anch'io parlo una lingua diversa dalla sua.
L'avere il colore della pelle diverso dal mio?
Ma il mio colore della pelle è diverso dal suo.
L'appartenere ad una cultura che non è simile alla mia?
Ma anche la mia cultura è diversa dalla sua.
Il fatto di professare una religione che non è la mia?
Ma anch'io professo una religione che non è quella in cui egli si riconosce…

È dunque soltanto una questione di differenti punti di vista?

In realtà, lo straniero,
con il semplice fatto di essere presente,
mi sbatte in faccia una realtà che tendo a dimenticare:
la mia diversità.

La sua elementare presenza comunica
la comprensibile fragilità delle mie certezze.
La sua irriducibile diversità denuncia
l'inammissibile sovrastruttura della mia percezione del mondo e della realtà.

Benvenuto, straniero, che sveli la mia estraneità.

Fausto Ferrari

 

Letto 2144 volte Ultima modifica il Martedì, 22 Maggio 2012 10:46
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search