Come se per "conoscere" una persona fosse necessario non l’intelletto e la razionalità, ma la pelle, il contato, il sangue, il muco, lo sperma, la saliva...
Il cristiano viene salvato dal sangue e dall’acqua - il sangue di Cristo e dall’acqua del battesimo. Per crescere si ciba del pane di vita e beve al calice della salvezza. Viene unto di olio salutare. Al momento del commiato il suo corpo viene profumato d’incenso...
Possiamo allora dire di poter conoscere Dio soltanto attraverso l’astrazione, l’intelletto, la razionalità?
Possiamo porre lo Spirito hegeliano all’apice di tutta la nostra conoscenza?
Possiamo continuare a disprezzare il corpo, la carne - questo cardine della salvezza?
Fausto Ferrari