Salvezza in Cristo e vita cristiana
I documenti della sapienza cristiana
Il mistero della Chiesa
23. Il dono dello Spirito Santo e della salvezza conferito al cristiano individualmente lo inserisce in una comunità spirituale, la Chiesa,[1] al cui centro è Gesù Cristo. La Chiesa raccoglie tutti coloro che credono in Gesù Cristo, hanno ricevuto il battesimo e danno testimonianza a lui nel mondo, cooperando alla sua funzione di salvatore dell’umanità.
24. Viene talvolta paragonata a un corpo il cui capo è Cristo, e lo Spirito Santo l’anima. Ma è un corpo in espansione. La si designa pure come «popolo di Dio» redento da Gesù Cristo e santificato dallo Spirito. Dio infatti non volle salvare gli uomini individualmente e senza nessun legame tra di loro, ma volle costituire tra di loro un popolo che rappresentasse per tutta l’umanità come un germe di unità, di speranza e di salvezza, .e si spargesse in tutto il mondo come sale e luce della terra. Tutti gli uomini sono chiamati a farvi parte, senza distinzione di razze, di culture o di classi. Per questo la Chiesa prega e lavora perché l’intera massa degli uomini diventi popolo di Dio, riceva lo Spirito Santo e in Cristo, centro di tutte le cose, sia reso onore e gloria al Creatore e Padre dell’universo.
25. La Chiesa non è, come le altre società umane, fondata dagli uomini; essa consta bensì di uomini, ma il suo fondatore è Gesù Cristo, cioè Dio stesso. E Dio chiama continuamente gli uomini alla Chiesa mediante l’impulso interiore dello Spirito Santo, che apre i cuori degli uomini alla fede. Perciò sia l’unità profonda di vita, sia le diverse funzioni e attività che esistono in essa non sono di origine umana, ma donazione divina.
26. A capo della Chiesa sta il papa, erede spirituale di san Pietro, fondamento visibile dell’ unità della fede e della comunione del popolo di Dio. Collegialmente responsabili con lui del governo di tutta la Chiesa, stanno i vescovi, veri successori degli Apostoli, i quali guidano le Chiese locali, facendosi assistere e supplire dai sacerdoti, ai quali si aggiungono per particolari ministeri i diaconi. Papa, vescovi e sacerdoti sono gli educatori e i testimoni della fede nel popolo di Dio, gli amministrano con i sacramenti i doni della grazia e lo guidano con il consiglio, la persuasione e l’esempio, ma anche con l’autorità e la sacra potestà ricevuta da Cristo. Questo potere non è un dominio, ma un servizio nel popolo di Dio, in vista della sua crescita ed espansione nel mondo.
27. Per questo i laici prestano volentieri e con responsabilità la loro collaborazione ai pastori e maestri della fede, perché il disegno divino di salvezza raggiunga ogni giorno più gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra. Da parte loro e per loro vocazione i laici cooperano alla missione della Chiesa ciascuno secondo le proprie competenze e il dono ricevuto da Dio, impegnandosi nelle realtà temporali della famiglia, del lavoro e dei valori umani, per ordinarli secondo il disegno di Dio nello spirito di Cristo.
28. Né alla Chiesa appartengono solo i cristiani che vivono sulla terra, ma anche la moltitudine dei giusti e dei santi defunti che vivono presso Dio. Tra tutti esiste una solidarietà misteriosa e nascosta, un vincolo spirituale di vita, di gioia e di sofferenza, che si chiama la comunione dei santi, grazie alla quale i vivi possono beneficiare dei meriti dei santi, e i defunti delle opere dei vivi, e tutti delle grazie di Cristo e della sua Madre santa.
29. Tra tutti i membri della Chiesa, uno merita una distinzione eccezionale per l’opera prestata agli inizi della Chiesa e per ciò che rappresenta in essa. Si tratta di una donna, la madre di Cristo, Maria. Dopo aver scelto, nei suoi disegni eterni, di nascere da una vergine sulla terra, Dio la ricolmò di grazia fin dall’inizio dell’esistenza, senza tuttavia sottrarla alle condizioni di vita dell’umanità: per questo fu esente dalle conseguenze del peccato delle origini, o immacolata e tutta santa,e il suo figlio Gesù Cristo «fu in tutto simile agli uomini, eccetto il peccato» come scrisse san Paolo.
Al tempo opportuno Dio chiese il suo consenso per l’opera dello Spirito Santo, che si sarebbe compiuta miracolosamente in lei, di essere la madre umana del Salvatore, I cristiani la onorano fin dall’antichità con il titolo onorifico di «madre di Dio», volendo significare non già che essa sia madre di Dio in quanto Dio, ma madre della natura umana assunta da Dio in Cristo. Nel mistero della redenzione essa cooperò attivamente come umile ancella di Dio, dalla nascita di Gesù alla sua infanzia, alla vita pubblica, fino alla morte in croce. Dopo essere stata così strettamente associata a Cristo nella vita, lo fu ancora al termine della sua esistenza terrena, conseguendo, prima tra tutte le creature e loro forma esemplare, la trasfigurazione gloriosa del corpo, fatto simile a quello di Cristo risuscitato. Per la sua stretta unione a Gesù Cristo, per la pienezza dello Spirito Santo e per la sua totale sottomissione e dedizione a Dio Padre, essa è il modello ideale dei cristiani, e insieme madre spirituale di tutta la Chiesa.
[1] Sull’origine e sul significato del termine Chiesa vedasi il n. 17 del capitolo «L’evento cristiano».