Un'esperienza ormai consolidata da tre anni di pratica quella promossa dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano (Cccm) per la preparazione al matrimonio di coppie interconfessionali, svolta in chiave ecumenica. Chiesa cattolica e Chiesa luterana si sono accordate per offrire ogni anno tre serate di incontro, nell'ambito del percorso preparatorio al matrimonio, ai fidanzati appartenenti alle due comunità cristiane. Negli ultimi anni la realtà delle coppie interconfessionali - cristiani di diversa tradizione di fede -ha assunto vaste dimensioni; sono cadute le restrizioni e i pregiudizi di un tempo, e con maggiore apertura e sensibilità ecumenica ci si attrezza per affrontare tale esperienza come una sfida e un dono di arricchimento per la Chiesa. In particolare a Milano da parecchi anni è attivo un gruppo di coppie interconfessionali che agiscono in chiave ecumenica proprio per favorire nuovi cammini d'incontro e di pastorale familiare.
Le tre serate sono offerte innanzitutto alle coppie di fidanzati che provengono da due tradizioni cristiane differenti e vogliono vivere questa diversità non come un ostacolo per l'amore, ma piuttosto come un'occasione di crescita per la nuova famiglia che viene a costituirsi, e sono aperte anche a quanti già vivono una simile realtà e desiderano approfondirne il significato e le prospettive di crescita. Referenti e promotori dell'iniziativa sono il pastore della Chiesa luterana Ulrich Eckert (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e don Francesco Braschi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Aspetto importante è che questi incontri sono riconosciuti come parte integrante del corso di preparazione al matrimonio per le/i fidanzate/i appartenenti alla Chiesa cattolica.
I tre incontri sono articolati su questi temi:
- Cosa dice la Parola di Dio sul matrimonio? Un confronto a due voci sulla buona notizia della Scrittura riguardo al matrimonio, dono di Dio, per mettere in luce quello che come cristiani possiamo dire insieme;
- Le prospettive delle diverse Chiese e i cammini verso una migliore comprensione reciproca. Le differenze di pensiero e la ricerca di una convergenza che non si nasconde le difficoltà, ma nemmeno si arrende a esse;
- Il cammino di una coppia interconfessionale: nel fidanzamento, nella celebrazione delle nozze, nella vita di preghiera e nel rapporto con le Chiese di origine, nell'educazione dei figli e nella scelta del battesimo.
I matrimoni interconfessionali rimangono una sfida per le Chiese, anche se si sono fatti molti passi avanti per accordarsi sul riconoscimento reciproco, come tra cattolici e valdesi, cattolici e battisti, e si profila una prossima intesa anche tra cattolici e luterani. E l'esperienza di vita di queste coppie si riversa utilmente sulle comunità che potrebbero trarre del bene dalla testimonianza di comunione e fedeltà alla propria origine ecclesiale di queste famiglie. «A Milano, a metà anni '90, cattolici e luterani hanno organizzato dei seminari anche di più di un giorno, sia in preparazione al matrimonio, che dopo come accompagnamento, ma erano su alcune tematiche e non in forma di corso strutturato. Questa iniziativa del Cccm - afferma il pastore Ulrich Eckert, della Chiesa luterana di Milano - è nuova perché si allarga a diverse Chiese: anche se 1'epicentro rimane di protestanti e cattolici, c'è l'attenzione di sacerdoti ortodossi, come la presenza di coppie ortodosse, il che consente di allargare il discorso e tenere presente il polmone orientale della tradizione cristiana». L'impianto del corso rispetta l'accordo tra Sinodo valdese e Cei, quindi si sottolineano le cose che uniscono le Chiese, a partire dalla Bibbia, poi si indicano le differenze, e infine anche le divergenze. «La preparazione alla celebrazione - continua il pastore luterano - sarà individuale e seguita o da noi, o con i parroci e i pastori coinvolti. Il nostro vuole essere un servizio, non ci sostituiamo ad altri, vogliamo dare un input alla base perché cresca l'ecumenismo a partire dal vissuto concreto o comunque da vivere e da scoprire nelle famiglie che si vanno a formare interconfessionali» .
Opportunità di riconoscimento
L'indirizzo appare corretto perché le coppie che hanno finora frequentato il corso sono state contente e hanno ben compreso il senso dell'iniziativa; sono rimaste unite tra loro condividendo i successivi momenti importanti della loro vita e partecipando attivamente alle attività delle rispettive Chiese di appartenenza. «Per me, che da tempo sono membro della commissione ecumenica diocesana - spiega don Francesco Braschi, che lavora alla Biblioteca Ambrosiana - in particolare per i rapporti con le Chiese ortodosse, l'incarico di occuparmi delle coppie interconfessionali è valso un accostamento alle tematiche protestanti che poco conoscevo e uno scambio di rapporti molto belli e fraterni con i pastori. Quindi l'esperienza ci ha fatto mettere a punto un modo di presentare le tematiche che diventa una bella opportunità di riconoscimento di un nucleo forte che è comune. La stessa questione della sacramentalità o meno delle nozze, che non è questione da poco, si chiarisce quando si incomincia a capire la diversa sfumatura che il sacramento ha nella Chiesa cattolica e in quella Luterana, e ci si accorge che non è vero che il matrimonio non riconosciuto come sacramento dalle Chiese protestanti sia di fatto un matrimonio con significato meno pregnante o meno sostanziale».
Infatti, se per i cattolici il matrimonio è un sacramento di cui gli sposi stessi sono i ministri, nelle Chiese evangeliche non è il consenso che fa il matrimonio - questo lo si può manifestare nella celebrazione civile in Comune -ma è la benedizione.
La proposta educativa d'impronta ecumenica non è elemento a parte, collaterale alla vita della comunità di fede, ma si pone al cuore della vita cristiana. Infatti, in una parrocchia la presenza di una coppia interconfessionale o di un figlio di coppia interconfessionale, che vogliono vivere un cammino con la comunità, può diventare veramente di grande stimolo ed è una strada che apre a nuove impostazioni di pensiero e di formazione. Quando c'è la volontà e la disponibilità di assumere come seno questo compito di conoscenza e di condivisione, fioriscono cose splendide.
Alla proposta del corso per le coppie interconfessionali c'è stato un generale consenso da parte dei parroci e si spera che possa svanire il clima un po' difensivo rispetto a queste coppie, dovuto alla scarsa informazione e familiarità ecumenica.
Rosangela Vegetti Giornalista
Famiglia oggi n. 6 anno 2010