29 E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31 Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33 Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35 Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37 Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti cercano!". 38 Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!". 39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni (Mc 1, 29-39).
E’ il primo racconto in cui il Vangelo di Marco attribuisce a Gesù azioni straordinarie di guarigione e di esorcismi. Primo esempio di un tipo di racconti che trova ampio spazio nei Vangeli e conferiscono alla figura di Gesù anche i tratti di un taumaturgo.
Poiché i Vangeli sono un annuncio di fede in Gesù Cristo e poiché noi, se scegliamo di essere “cristiani”, guardiamo a lui come modello, anche con questi racconti la nostra fede deve confrontarsi, per vedere quali spunti di riflessioni e quali stimoli di vita da essi possiamo trarre, oggi e nel concreto delle nostre situazioni di vita.
Ma poiché i Vangeli trasmettono il loro annuncio di fede con modi di pensare e di esprimersi di persone vissute in Palestina (o in Siria o in altre aree limitrofe del Vicino Oriente antico) nel I secolo d.C., cioè quasi 2000 anni fa, un avvicinamento storico a quei racconti
- è necessario, se vogliamo comprendere le situazioni reali e concrete in cui quei racconti sono stati scritti (cioè per non tirare via dalla storia Gesù, i suoi primi seguaci e gli evangelisti; se no li si pone sulle nuvole di uno spiritualismo fuori del tempo o li si rinchiude in formule dottrinali da ripetere senza discutere);
- può essere utile e importante, se vogliamo tradurre il loro messaggio nel nostro modo di pensare di oggi e portarlo a “mordere” nelle nostre situazioni e nei nostri problemi di vita.
Propongo perciò di affrontare l’argomento con un approccio di tipo storico e letterario come preparazione alla riflessione personale di fede, che ciascuno potrà fare secondo la sua sensibilità.
1. STORICITÀ DELL’IMMAGINE DI GESÙ OPERATORE DI AZIONI STRAORDINARIE
Il primo passo da affrontare nel percorso su questo problema è il seguente interrogativo:
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visto che nei Vangeli sono numerosi i racconti di “miracoli” attribuiti a Gesù, si può ritenere come un dato storico che Gesù abbia compiuto delle azioni straordinarie che furono considerate miracoli da quanti gli stavano attorno?