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Giovedì, 13 Agosto 2020 19:05

Incontro di Gesù con le Donne, nel Vangelo In evidenza

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Voler approfondire il tema: le “donne nel Vangelo”...

a taluni potrebbe apparire come un fatto di moda, un po' “chic” ed inutile, ma invece è un tema attualissimo e ce lo dimostrano le cronache e la realtà quotidiana!

Il prof. Dario Vota ci propone di conoscere la realtà della situazione della donna nella società romana e palestinese, di 2.000 anni fa, per meglio comprendere la provocazione, il valore e la prospettiva del messaggio di Gesù ai suoi contemporanei.

Questo argomento verrà sviluppato con tre supporti:

  1. Un video di circa 1 ora, che può essere utilizzato individualmente o per incontri di gruppi interessati a questo argomento. 

  2. Una bibliografia, con alcuni testi per approfondire personalmente l’argomento, per poter animare la guida di un dibattito o per proporlo ai partecipanti dello stesso.

  3. Una dispensa, sul tema, da lasciare ai partecipanti. 

Indice:


- Presentazione: Clicca qui per accedere al VIDEO della Presentazione


- La condizione della donna nel mondo romano

- La donna in Palestina al tempo di Gesù

    Donne nel gruppo dei primi seguaci di Gesù

- Marta e Maria

- L'Emorroissa e la figlia di Giairo.

 

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Bibliografia:

- verrà proposta sui singoli temi

 


Dispense:

 

(PREMESSA)

Perché ho proposto questo tema?

Premesso che è un tema che a un primo approccio può essere affrontato sotto 2 aspetti principali:

1) il messaggio che offrono i brani evangelici degli incontri di Gesù con donne,

2) il significato del rapporto di Gesù con le donne;

- di questi 2 aspetti principali uno, il 1°, è stato (ed è) sempre presente negli studi sui Vangeli e su Gesù, nella catechesi e nella predicazione, come dimostra la familiarità che abbiamo con certe figure femminili del vangelo (pensiamo a Maria di Magdala, prima annunciatrice di Gesù risorto, o a Marta e Maria, ecc.);

- ma l’altro aspetto, il rapporto di Gesù con le donne, è stato fino a tempi recenti (e spesso ancora oggi) poco sottolineato, se non addirittura messo ai margini, perché è stato spesso limitato alla semplice constatazione che Gesù ha accolto e dato dignità alle donne in una società e in una cultura che le considerava inferiori e le emarginava. Constatazione giustissima, ma insufficiente se vogliamo riflettere a fondo sul significato e sulle forti provocazioni che il rapporto di Gesù con le donne può avere per la nostra fede oggi, per la nostra chiamata a vivere da cristiani (cioè affrontare con mentalità evangelica) la realtà di oggi nella società e nella Chiesa: riflessione che da una parte è sempre più sentita, ma dall’altra (dalla gerarchia vaticana e dalla parte più conservatrice dell’istituzione ecclesiastica) è frenata da un atteggiamento di chiusura.

Solo che è un argomento – quello della rapporto di Gesù con le donne – che i Vangeli hanno un po’ smussato nelle sue punte più provocatorie:

scritti da maschi, che vivevano in una cultura non certo “femminista”, hanno attenuato la carica innovativa di certe presenze femminili accanto a Gesù; talvolta hanno perfino “depistato” i lettori, allontanandoli un po’ dal confronto con quella situazione che probabilmente appariva difficile da accettare per la mentalità di quel tempo.

2 esempi (su cui torneremo in modo più approfondito nel 3° incontro).

1) Dai Vangeli veniamo a sapere che nel gruppo dei discepoli di Gesù che gli erano più vicini, che lo seguivano nella sua vita itinerante, condividendo anche il distacco dalle sicurezze date dall’essere inseriti in un villaggio e in legami parentali, c’erano anche delle donne, e donne che erano vere e proprie “discepole”, che partecipavano al suo ministero itinerante. Un fatto sconvolgente per la società e la cultura ebraica di allora (perché era scandaloso che delle donne si muovessero in pubblico con degli uomini che non fossero i mariti o i figli, e perché era inconcepibile che delle donne fossero discepole di un rabbì, perché nessun rabbì accettava donne alla sua scuola). Ma questa novità sconvolgente viene attenuata dal Vangelo: questa presenza di “discepole” nel gruppo di Gesù è ricordata solo da Lc in 2 soli versetti (nel ca. 8). Evidentemente anche per un seguace di Gesù questo era troppo fuori del normale.

2) Gli evangelisti non potevano certamente rimuovere il fatto che il primo annuncio di Gesù risorto fosse dovuto a una donna o che, mentre tutti i discepoli maschi erano scappati, alcune donne lo avevano seguito verso il luogo della crocifissione (seppure “guardando da lontano”; ma tanto presso la croce non sarebbero potute stare); ma parlando di queste donne a volte sono piuttosto reticenti. Ad esempio, parlando delle donne presso il sepolcro, dopo che Gesù vi era stato deposto, Mt (27,61) parla di Maria di Magdala e de “l’altra Maria”; ora, dicendo “l’altra Maria” (si noti: non “una qualche altra Maria vassaperechi se non che si chiama Maria”, no: “l’altra Maria”) dà per scontato che i suoi primi lettori sappiano chi è; però non dice di più: c’è quantomeno il sospetto che non voglia dire di più…

Si ha insomma l’impressione che qualche volta su certe donne i Vangeli si sentano in imbarazzo.

Non vado oltre in questa premessa, ma è evidente che sul tema “donne nel Vangelo” c’è da indagare di più; e non semplicemente per una curiosità di cronaca, ma per approfondire ciò che da questo tema può venire per la nostra formazione cristiana.

Allora, come si svilupperà il percorso su questo argomento?

Prima parte: 3 incontri per contestualizzare:

- La condizione della donna nel mondo romano al tempo di Gesù (tra I secolo a.C. e I secolo d.C.);

- la condizione della donna nella Palestina ebraica al tempo di gesù;

- le donne nel gruppo dei discepoli di Gesù.

Seconda parte: il confronto con brani evangelici che presentano incontri di donne con Gesù. Incontri che ho proposto a delle donne del nostro gruppo, perché la sensibilità femminile può aiutarci a cogliere meglio in quei brani ciò che probabilmente un uomo non coglierebbe fino in fondo.



Letto 22020 volte Ultima modifica il Mercoledì, 18 Novembre 2020 19:29

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