Quando il dolor afferra l'alma mia
e ad ogni speme chiuder vuol la via,
dal fondo “dell'abisso della fede”
lancio il mio grido a Lui, che vive e vede.
Come una mamma al suo bambino accanto
chiamata, accorre e ne consola il pianto,
così pietoso Tu rispondi o Dio,
al grido supplice del cuore mio.
Io non Ti vedo, Dio, ma su me chino
Ti sento allora e il guardo Tuo divino,
sento su me posarsi scrutatore
mentre mi avvolgi nel Tuo immenso Amore.
Del cuore mio, allor, l'amaro pianto
tosto s'arresta e si tramuta in canto;
canto silente, di letizia pieno,
mentre gioiosa poso poso sul Tuo seno.
E' nuovo il canto che esce dal mio cuore,
che nuova è la sorgente dell'amore,
ché, sempre, quando a Te m'unisci, o Dio,
Tu rinnovelli tutto l'esser mio!
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