Umile Chiara, vergine sorella,
rapita l'ha l'amor di Cristo nudo
che sulla Croce, povertà inanella
e che noi tutti non amò per ludo.
Per divenir la Sposa dell'Agnello,
il cui amor Tu cerchi qual tesoro,
sotto la rude man del Poverello
cadon le chiome tue: pioggia d'oro.
Qual mazzo a terra, d'avvizziti fiori,
stan le seriche vesti e i tuoi gioielli,
mentre per gioia Tu ti trascolori,
nel sacco rivestir dei Poverelli.
Libera e sciolta d'ogni orpello umano,
segui di Cristo i passi luminosi,
mentre racchiusa nel tuo San Damiano
prepari al mondo giorni più radiosi.
Madonna Povertà al suo umil desco
con la tua voce, o Chiara, ancor c'invita,
e dove ancora noi riavrem la vita.
Umile Chiara, Vergine Sorella,
prega lì in Cielo, Cristo nostro Sposo,
perché nella sua Chiesa, ognor più bella,
ritrovi il mondo, alfin, pace e riposo.
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