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Venerdì, 20 Agosto 2004 10:31

Le ore e la preghiera continua

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 P. Franco Gioannetti ci propone, sul tema: "Liturgia delle Ore"

 

 

un incontro/dibattito audiovisivo al quale potrai partecipare:

- da solo o

- in gruppo

utilizzando il tuo P.C. o collegandolo ad un video proiettore, se siete numerosi.

 

Clicca qui per assistere all'incontro:

https://drive.google.com/file/d/1ghG8tQTUMyRlQ_TmkgBZtSmQkKUVJVVa/view?usp=sharing

 

 Breve dispensa sull'argomento

Questi momenti di preghiera però, non devono dispensare dal pregare negli altri momenti della giornata. Le Ore sono momenti forti che rilanciano il ritmo della preghiera continua, perché il comandamento di Gesù al riguardo è: “Bisogna pregare sempre senza stancarsi mai”.

La preghiera deve riempire la giornata, non sarà sempre esplicita, non sarà sempre un grido che nasce dal cuore e si concretizza nelle labbra, in una giaculatoria ad esempio, ma è atteggiamento costante del credente, è unirsi al Signore attraverso l’amore, la scoperta della Sua presenza in tutte le cose, l’accettazione della sua volontà, l’offerta di quello che facciamo in sacrificio spirituale. E questo atteggiamento (talora esplicito, spesso implicito) è una forma di preghiera continua che poi trova la sua espressione culminante, il suo momento forte nelle Ore dell’ufficio. Le Ore sono un po’ come i piloni portanti di un ponte. Non bastano i piloni e perché ci sia il ponte, ci vogliono le arcate che li collegano .

Ci vuole cioè la “oratio continua”. Dopo queste annotazioni preliminari, vorrei aiutarvi a capire che cosa è in definitiva questo sacrificio di lode, questa Liturgia delle Ore.

In genere, specialmente noi, italiani, quando si tratta di un argomento, la prima domanda che ci poniamo è: come si fa…andiamo subito alle formulette concrete: mi pare che sia metodologicamente sbagliato. Di fronte a una realtà, la prima domanda che ci si pone, se si è persone intelligenti, è questa: che cosa è? Quando ho capito che cosa è, potrò vedere anche come si fa. Cioè ci vuole prima un po’ di teologia, per poi precisare la prassi, per dirla in termini più tecnici.

Che cosa è? Io vorrei aprire due finestre, due finestre contemplative che permettano di affacciarsi sul mistero della preghiera liturgica.

Sarò più semplice che posso, ma la teologia è esigente e vi chiedo perciò attenzione.

Le due finestre sono:


  1. Capire che non siamo noi soli a pregare. C’è Cristo che prega con noi e in noi. E questa sarà la prima cosa da capire.


  2. Capire che la liturgia delle Ore, come ogni liturgia, è un opus, una celebrazione da vivere, qualcosa che accade, è un avvenimento di salvezza. Attraverso questo spazio sacro che è la celebrazione liturgica si rende presente Cristo per salvarci.

Momento e salvezza.

Queste sono le due dimensioni principali.

 

 

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Letto 3408 volte Ultima modifica il Martedì, 28 Luglio 2020 12:23

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