2 Tu sei il Dio della mia difesa;
perché mi respingi,
perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
3 Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
4 Verrò all’altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
5 Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Ora leggi le righe seguenti che possono aiutarti a comprendere meglio io salmo.
È la continuazione del salmo 41.
Nello sviluppo del medesimo tema, vi sono due accentuazioni particolari. La prima si riferisce a un aspetto del “divino tormento” della ricerca di Dio: la sensazione che il Signore a volte dà, all’anima assetata di lui, di tenerla lontana da è.
La via misteriosa del deserto, della notte, della fede pura, attraverso la quale Iddio purifica l’anima che vuole attrarre a sé. Gesù stesso, nell’orto e sulla Croce, volle esserci accanto in questa sofferta esperienza di amore: “..perchè mi hai abbandonato?”. L’altro accento è sull’altare, sul quale è chiamata a convergere ogni nostra ricerca di Dio.
Se ora hai compreso la tematica del salmo rileggilo attentamente seguendo le indicazioni della pagina fissa.
La frase del Nuovo Testamento cui puoi fare riferimento è:
“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi…e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”
Mt 11, 28. 29. 30.
Al termine di un congruo tempo di preghiera personale puoi concludere con la seguente colletta salmica.
La tua verità e la tua luce, o Signore, ci guidino nell’ardua ascesa d’ogni giorno: intorno al tuo altare, uniti nella carità, troveremo quella pace e quella gioia che tu solo sai dare.
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