Ecumene

Giovedì, 12 Agosto 2004 01:29

Tracce dell'espansione Cristiana nel Golfo

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di Yves Calvet (1)

Gli insediamenti paleocristiani recentemente scoperti lungo la costa araba del Golfo, o più anticamente a Kharg, costituiscono altrettante testimonianze delle tappe dell'evangelizzazione "nestoriana" a partire dalla Mesopotamia, fiorita dalla fine del V all'inizio del VII secolo in direzione dell'India. Sempre durante questo periodo si sviluppano le comunità cristiane lungo la rotta dell'Asia centrale sino alla Mongolia.

I resti archeologici che testimoniano l'espansione cristiana verso l'Asia e l'Oceano Indiano non sono anteriori al IV secolo d.C. In questi ultimi dieci anni, le scoperte di monumenti paleocristiani hanno considerevolmente arricchito la nostra conoscenza di questa evangelizzazione, partita dalla Mesopotamia.

Benché, per il momento, difficili da datare, sembra che la maggior parte di questi sia stata eretta nel V o nel VI secolo. Nella regione del Golfo, in particolare, sono stati recentemente trovati o scavati parecchi insediamenti paleocristiani. Si collocano tutti sulla riva araba del Golfo, dal Kuwait agli Emirati Arabi Uniti. In precedenza, il solo sito paleocristiano che si conoscesse in quest'area geografica si trovava presso la riva iraniana del Golfo, nell'isola di Kharg. Purtroppo nessuno di questi siti, sino ad oggi, ha fornito iscrizioni o documenti che avrebbero permesso di collegare le vestigia archeologiche alle fonti scritte. Siti conosciuti attraverso i testi per la loro importanza in epoca paleocristiana come Bahrein, in cui gli scavi sono tuttavia stati numerosi, non hanno praticamente offerto testimonianze archeologiche cristiane, almeno per quanto ne sappiamo. Stessa situazione per la sede episcopale di Rew Ardeshir (Bushire) sulla costa iraniana.

Il punto di partenza di questa evangelizzazione "nestoriana" si trova in Mesopotamia, con il patriarcato di Babilonia (vescovado di Seleucia/Ctesifonte) e i grandi insediamenti cristiani della regione. Parlando dal punto di vista archeologico, anche là le tracce "nestoriane" sono poco conosciute. Bisogna tuttavia segnalare le scoperte recentemente fatte da un gruppo giapponese ad Ayn Sha'ia, presso Najaf.

Monastero di al-Qusur, isola di Failaka, Kuwait

L'isola di Failaka (10 km per 3) si trova a venti chilometri da Kuwait City. Una missione francese ha scoperto, nel 1988, nel cuore di quest'isola, le rovine di una chiesa "nestoriana" (sotto), appartenente ad un monastero paleocristiano. La guerra del Golfo ha sfortunatamente interrotto gli scavi. Adottando la pianta tradizionale di questo tipo di edificio, con una navata centrale e due laterali, la chiesa è accessibile attraverso un nartece ad ovest. Tre porte sulla facciata, una a nord e una a sud permettono di entrare nel nartece, che si apre sulle tre navate parallele. Nartece e navate laterali si presentano come un portico che circonda la chiesa su tre lati, perché nessun battente chiudeva le porte che davano sull'esterno. All'estremità orientale della navata centrale, tre gradini conducono al coro. Le navate laterali si chiudono, ad est, con cappelle a forma di croce. Grandi lastre di stucco lavorato ricoprivano, almeno in parte, le pareti della chiesa. La decorazione di tre di queste si sviluppava attorno ad una croce centrale. Fregi con racemi e grappoli d'uva ornavano probabilmente le cornici. L'edificio è stato trovato privo di arredi, eccetto un reliquiario di fattura molto grossolana. Nella navata sud era sistemata una tomba. La chiesa appartiene ad un vasto complesso le cui rovine affiorano tutto attorno. Si tratta di edifici conventuali appartenenti ad un monastero "nestoriano" che sarebbe andato in rovina nel VII o nell'VIII secolo.

Chiesa di 'Akkaz, Kuwait

'Akkaz, piccola isola della baia del Kuwait, oggi collegata al continente, è stata occupata dall'epoca partica (I secolo d.C.) all'epoca abbaside. Un'équipe francese e kuwaitiana ha scoperto, nel 1992, al livello superiore del piccolo tell centrale, le rovine di una chiesa paleocristiana. È una piccola chiesa a tre navate (lunghe 15 metri e larghe 12), il cui nartece, ad ovest, sarebbe scomparso. Le pareti si alzano in una muratura costituita di argilla con sassi e di mattoni crudi, su basamento di pietra. I pavimenti sono ricoperti di una lastra fine e resistente. Come ad al-Qusur un sarcofago ospitava una sepoltura nella navata sud. Le pareti interne erano probabilmente in parte decorate con pannelli a stucco. Tra i rari frammenti ritrovati, uno rappresentava una croce, affiancata ad una colonnetta.

Eremitaggi e necropoli del Hasa, Arabia

Parecchie tracce cristiane sono state scoperte da poco più di dieci anni nella provincia orientale dell'Arabia, ad al-Jubail. Si tratta di un edificio abbastanza ben conservato: uno spazio delimitato di 20 metri quadri si apre ad est su tre stanze affiancate. I salienti delle porte sono decorati ciascuno con una croce di 30 cm di altezza scavata in blocchi di gesso inseriti nella parete. La parete centrale possiede una decorazione elaborata costituita da semicolonne con relativi capitelli, sormontate da un soffitto (decorato da croci, rosette e motivi geometrici). Nella parete sono collocate delle nicchie. Questa parte centrale comporta un altare. Se il carattere cultuale di quest'area principale non crea dubbi, non è tuttavia certo che si tratti di una chiesa. Sono state ritrovate, 250 metri a nord dell'edificio cristiano, delle pietre tombali con incisa la croce. Un altro edificio, che attesta una presenza cristiana, è stato identificato a Thaj, 90 chilometri a sud-est di al-Jubail. A 10 chilometri da quel sito, sono state trovate pietre tombali con incisa la croce. Vi era certamente un cimitero da mettere in relazione con l'insediamento cristiano di Thaj.

Monastero di Sir Bani Yas, emirato di Abu Dhabi

In quest'isola, al largo dell'emirato di Abu Dhabi, è stato scavato un insediamento cristiano che sarebbe stato occupato dal VI all’VIII secolo. Gli scavi hanno portato alla luce una chiesa, elevata in mezzo ad un grande recinto quadrato di 70 metri di lato. Altri edifici sono disposti intorno al cortile che dà accesso alla chiesa. Si tratta senza dubbio di un monastero. Inizialmente la chiesa non aveva che una navata con la sua abside, che misurava 14 metri di lunghezza, da ovest ad est, e 4,5 metri di larghezza. Le pareti erano decorate con pannelli a stucco, che rappresentavano delle croci, dei racemi di vite, delle rosette e vari motivi geometrici che richiamano i ritrovamenti di al-Qusun In un secondo tempo la chiesa è stata ingrandita con l'aggiunta di due navate laterali, a nord e a sud.

Monastero di Kharg, Iran

La scoperta di un monastero paleocristiano, i cui resti sono stati scavati nel 1958-59, costituisce una tappa importante sulla strada di queste fondazioni cristiane lungo le rive del Golfo. Tra le tracce archeologiche liberate, si deve segnalare la presenza di un monastero, nel sud-ovest dell'isola. Gli edifici sono organizzati intorno a due cortili e a una chiesa. Si accede all'edificio da ovest attraverso un nartece che porta ad una navata centrale. Nell'ala nord, una tomba conteneva i resti di almeno quattro persone. Una decorazione in stucco e pietre scolpite costituivano la decorazione delle pareti della chiesa . Un edificio collocato dietro l'altare è stato interpretato come una biblioteca. Nelle vicinanze si trovava una sala capitolare, con panche per i monaci ed un sedile rialzato per il superiore. Addossate al muro di cinta del monastero, una sessantina di celle permettevano di alloggiare i monaci. A sud, abitazioni più ampie ospitavano verosimilmente le diverse autorità religiose, tra cui il superiore, e i loro familiari.

È oggi accettato che il monastero di Kharg sia stato fondato negli ultimi anni del V o nel VI secolo, e che abbia avuto una vita molto attiva sino alla fine del VII secolo.

NOTA

(1) Istituto Fernand Courby. Casa dell’Oriente Mediterraneo

 

 

 

 

Letto 1990 volte Ultima modifica il Giovedì, 15 Settembre 2011 12:16
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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