Il documento presenta un atteggiamento di ricerca. Bisogna, infatti, misurarsi con la società pluralista, anche se a volte si presenta un atteggiamento di difesa e ripiegamento da parte delle Chiese di fronte a fenomeni come le migrazioni, la globalizzazione e la secolarizzazione.
Dopo aver richiamato la Scrittura, il documento afferma che la Chiesa, segno e sacramento di alleanza e di fraternità è come «la tenda che il Signore Dio ci chiede di lasciare aperta al vento dello Spirito... Se la Chiesa dev'essere una tenda, noi siamo nomadi. E i nomadi sono sempre alla ricerca di un altrove, dov'è possibile un incontro».
Vengono quindi citate alcune figure esemplari del dialogo fra cristiani e musulmani.
Il documento invita a riflettere su alcuni principi che possono aiutare i cristiani nella preparazione al dialogo, incoraggiandoli a lavorare positivamente con le coppie interreligiose.
«Se avessimo meno paura gli uni degli altri, faremmo grandi cose. l'incontro con l'altro non diventerebbe un vicolo cieco, ma l'ampia strada del rispetto dell'altro».
Il documento può essere consultato sul sito.