Ecumene

Mercoledì, 01 Dicembre 2004 01:33

2. Divinizzazione e incarnazione (Michelina Tenace)

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L'incarnazione, la presenza di Dio fra gli uomini non finisce con la vicenda terrena di Cristo. "Divinizzazione" è una parola con la quale i Padri della Chiesa hanno espresso la loro convinzione che «se Dio si è fatto uomo è perché l'uomo diventasse Dio».

«Il paragonarsi e stimarsi simile a Dio aveva reso l'uomo ingrato al suo creatore, impedendogli di vedere l'amore di Dio per l'uomo e ottenebrando la sua mente, così da concepire una falsa idea di Dio.» (IRENEO, Adv. haer., III;20, 1)

«Colui che possiede senza orgogliosa iattanza il vero concetto della creatura e del Creatore - che è Dio, superiore a tutti in potenza, che a tutti dà l'esistenza - finché rimane nel Suo amore, sottomesso e riconoscente, riceverà da Lui una gloria sempre maggiore avanzando fino ad essere simile a colui che morì per lui.» (IRENEO,
Adv. haer., III,20, 2)

«Egli [il Verbo di Dio] divenne uomo affinché fossimo deificati; egli si rivelò mediante il corpo affinché noi potessimo avere un 'idea del Padre invisibile; egli sopportò la violenza degli uomini affinché noi ereditassimo l'incorruttibilità.» (ATANASIO,
De incarnatione Verbi, 54)

«Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo Amore, svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione [...] Egli è l'immagine dell'invisibile Iddio (Col 1,15). Egli è l'uomo perfetto.» (Costituzione pastorale sulla "Chiesa nel mondo contemporaneo" del Concilio Vaticano II
Gaudium et Spes, 22)

«Cristo, infatti, venne ad esistere "nella somiglianza della carne del peccato" (Rm 8,3) [...] per stimolare così l'uomo assegnandogli il compito di imitare Dio [...], facendogli la grazia di conoscere intimamente il Padre. Egli è il Verbo di Dio che abitò in mezzo all'uomo divenendo figlio dell’uomo perché l'uomo si familiarizzasse nella conoscenza intima del Padre...» (IRENEO,
Adv. haer., III 20, 2)

«La fede in Cristo, Verbo incarnato, ci riporta con occhi nuovi all'uomo. In un certo senso consente di credere nell'uomo, creato ad immagine e somiglianza divina, microcosmo del mondo ed insieme icona di Dio. Una visione antropologica di tale ampiezza costituisce un fermento di impareggiabile energia spirituale per superare i limiti di ogni cultura, ingrandendo le potenzialità creatrici [...] L'uomo trova nella contemplazione del Verbo della vita, Figlio di Dio e Figlio di Maria, ragioni di vita e di speranza [...] e la sorgente inesauribile della cultura, che rende l'uomo più uomo.» (GIOVANNI PAOLO II,
Le Pontificie Accademie verso il grande Giubileo dell'anno Duemila, Discorso del santo Padre durante la prima seduta pubblica delle Pontificie Accademie, «L'Osservatore romano», venerdì 29 novembre 1996, p. 4)

«Il peccato originale è stato una catastrofe ontologica nell'uomo, in seguito alla quale ha avuto origine nella sua vita il predominio non dovuto del fatto sull'atto, la dipendenza eccessiva dalla natura e la quasi totale impotenza dello spirito, insieme ad una generale debolezza di tutta quanta la natura umana.» (S. BULGAKOV,
La Sposa dell'Agnello, tr. it. Bologna 1991, p. 281)

L'ironia della tentazione spinge Eva ad isolarsi, a singolarizzarsi, la incita ad abusare della sua ipostasi e a farne un centro dell'essere autonomo. [...] [In Adamo], la sensualità e la sete di sapere hanno la stessa origine: un abuso della sua ipostasi. Tale abuso fa sì che egli si allontani da Dio per rivolgersi verso il mondo, verso la creatura; precipiti in un cosmismo parziale (immanentismo); abbia sete solo del mondo e non più di Dio; si renda colpevole di tradimento nei confronti dell'amore di Dio». (S. BOULGAKOV,
La lumière sans déclin, Lausanne 1990, p. 285)

«Crescere e realizzare in se stesso la somiglianza con Dio, l'uomo lo può fare solo in virtù dell'amore. Sacrificando la sua ipostasi, uscendo da sé per amore, secondo l'immagine della Divina Trinità, l'uomo trova in se stesso l'essere [...] e così unisce in se stesso l'universo» (S. BOULGAKOV,
La lumière sans déclin, Lausanne 1990, p. 283)

«La sapienza dell'integrità e l'integrità della sapienza, celo-mudrie, castitas, condizione e conseguenza dell'amore, sono come tali la legge della vita» (S. BOULGAKOV,
La lumière sans déclin, Lausanne 1990, p. 282)

Michelina Tenace

 

Letto 2703 volte Ultima modifica il Domenica, 13 Novembre 2011 16:38
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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