intervista a Vladimir Zelinskij
Vuol tracciare un bilancio generale sull'ecumenismo "romano" sotto Giovanni Paolo Il?
Giovanni Paolo II ha una grande anima ecumenica che ha fatto tanto per il dialogo e l'avvicinamento fra le famiglie cristiane. Lui ha battuto il cammino per il dialogo futuro. La sua enciclica "Orientale lumen" contiene quasi una dichiarazione d'amore verso la Chiesa Orientale. L'enciclica "Ut unum sint" fa il primo passo per una nuova dimensione del papato.
di Vladimir Zelinskij
Forse, in tutta la “vicenda” della fede cristiana non c’è una cosa più sorprendente e più naturale che la venerazione della Vergine Maria. Spontaneamente essa scaturisce dalla fonte della vita stessa della Chiesa. Le poche parole che sappiamo di Lei dal Vangelo da un canto, e gli inni, le preghiere, i voti, le icone, le innumerevoli manifestazioni della pietà in Oriente, come in Occidente, dall’altro.
La misericordia di Dio non è mai disincarnata dalla storia dell'umanità. Ogni giorno ci confronta con la nostra misericordia che si rivela sempre troppo piccola e inadeguata rispetto a quella del Signore che ha tanto amato il mondo...
Il Magnificat è il canto, la testimonianza e la predicazione di Maria. Il motivo della sua gioia e della sua beatitudine si trova nell'agire di Dio, nel modo di governare la storia del popolo d'Israele.
Eppure il Vangelo è molto semplice per ogni uomo: per l'ortodosso, il cattolico e il protestante. Maria ce lo ricorda: "Fate tutto quello che il Signore vi dirà".
I quattro secoli che separano gli ultimi decenni dalla Riforma non hanno certo migliorato la comprensione reciproca di Lutero e del suo commento al Magnificat.
Le diversità di carattere teologico hanno dato origine a tipi di sensibilità popolare contrastanti. Da un lato si sente dire che i protestanti son quelli che non credono nella Madonna e dall'altro che i cattolici non possono più essere considerati cristiani perché da tempo sono diventati mariani.
Il confronto, il dialogo e le convergenze, che hanno animato le chiese nel XX secolo, hanno richiesto molto tempo prima di lasciar emergere nuove prospettive nell'incontro delle varie teologie.
di Renzo Bertalot
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese aveva già raccolto e pubblicato le risposte ricevute dalle chiese al documento di Lima 1982 su battesimo, eucaristia e ministero. Si trattava di ben sei volumi che sono stati recensiti su Protestantesimo, 3/1989. La nuova pubblicazione intende fare il punto sulla situazione in maniera ancora provvisoria e in attesa del prossimo incontro di Fede e Costituzione atteso per il 1993. Il volume in esame vuol essere anche un segno di riconoscenza inviato a tutte le chiese che hanno collaborato rispondendo agli interrogativi e alle proposte provenienti dalla ricerca comune sintetizzata nel documento di Lima.
di Renzo Bertalot
Il documento della Commissione teologica internazionale (Memoria e riconciliazione: La Chiesa e le colpe del passato) è innovativo, sotto molti aspetti, anche se non si può dire del tutto nuovo. Infatti, si accenna ad Adriano VI, a Leone X e a Paolo VI. Si tratta di un'acuta riflessione in casa propria, che si pone anche come esempio per altri settori esterni. Nel passato era fin troppo facile confessare il peccato di altri tempi. altri luoghi e altre persone. Risanare la memoria, secondo le indicazioni dell'assemblea ecumenica di Graz (1997), è un momento importante per tutti.