Vita nello Spirito

Maestri Contemporanei (119)

Venerdì, 15 Settembre 2006 02:12

I primi e gli ultimi (Giovanni Vannucci)

I primi e gli ultimidi Giovanni Vannucci La parabola riportata in Mt 20, 1-16, per certi particolari, e per il contenuto di fondo, si ricollega a quelle del figlio prodigo e del pastore che, lasciando le novantanove pecorelle, va in cerca di quella smarrita. Il figlio maggiore, le novantanove pecorelle, rimasti sempre nella casa paterna e nell'ovile, non hanno conosciuto le angosce, le umiliazioni, gli avvilimenti del prodigo e della pecorella smarrita; così gli operai della prima ora patteggiano liberamente il prezzo, ignorano la pena di veder passare le ore senza essere ricercati, di veder arrivare la sera e la…
Sabato, 02 Settembre 2006 21:15

Perché riviva il Vaticano II (Marcelo Barros)

Perché riviva il Vaticano IIdi Marcelo Barros L’8 dicembre 1965, in piazza San Pietro, a Roma, una solenne santa messa celebrata da Papa Paolo VI chiudeva il Concilio Vaticano II. Dopo la celebrazione eucaristica, il pontefice bene­disse la prima pietra di una chiesa romana dedicata a Maria, Madre della Chiesa, che sarebbe servita da memoriale del Concilio. Sempre in quell'occasione, dopo aver in­viato "al mondo" una lunga serie di mes­saggi. il Papa consegnò a mons. Felici il breve con cui chiudeva ufficialmente la grande assise. Nel discorso di chiusura, il Papa affermò: «Il culto di Dio che si è fat­to…
La cura tenera della fragilità:responsabili per l'altro(I piccoli e l’Abbá di Gesù)Intervento di Marcelo Barros 1. Una premessa: partire dal Vangelo Amiche, amici, vorrei cominciare con una premessa. Una premessa che parta dal Vangelo. Per la capacità che esso ha di dire sempre una parola nuova, che ci interpella e ci provoca, corrodendo le nostre sicurezze, stanandoci dai nostri facili rifugi ideologici, dalle nostre ortodossie o ortoprassi, così spesso ostinate e disumanizzanti. Vorrei iniziare, citando, del Vangelo, un passo, tanto conosciuto, quanto incompreso e trascurato. Una parola difficile, ostica alle nostre orecchie. In qualche espressione, perfino minacciosa. Parlo di Matteo,…
Martedì, 25 Luglio 2006 02:06

Il vero miracolo (Giovanni Vannucci)

Il vero miracolodi Giovanni Vannucci Leggendo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mt 14, 13-21), vengono alla mente due spontanee domande: perché questo prodigio è stato riportato dall’evangelista Matteo? Esiste in esso un significato recondito? Alla prima domanda le risposte sono varie, da quella dell’apologetica più trita che Gesù avrebbe compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci per far toccare con le mani agli uomini presenti e futuri la sua natura divina, a quelle più sottili che vi vedono indicata l’essenza della nuova èra iniziata con Cristo: l’èra dell’amore assoluto i cui simboli sono…
Venerdì, 07 Luglio 2006 00:45

I piccoli (Giovanni Vannucci)

I piccolidi Giovanni Vannucci La commovente pagina di Mt 11, 25-30 è preceduta da una serie di parole di condanna che Gesù rivolge al suo popolo, indifferente ai richiami austeri di Giovanni Battista, e a quelli più umani da lui rivoltigli: «È venuto Giovanni, non mangiava e non beveva ed è stato considerato come indemoniato; sono venuto io che mangio e bevo e mi dite che sono un mangione e un ebbro, l’amico dei pubblicani e dei peccatori. Allora prese a maledire le città dove aveva compiuto prodigi e non si erano convertite». Le città incredule, che suscitarono lo sdegno…
Venerdì, 02 Giugno 2006 21:09

La missione dell’uomo (Giovanni Vannucci)

La missione dell’uomodi Giovanni Vannucci Il mistero che oggi celebriamo, la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, è il fondamento eterno della nostra esperienza religiosa cristiana, della nostra esperienza della Chiesa. E vorrei in parole semplici potervi dire quello che penso sulla discesa dello Spirito Santo, sulla trasformazione operata in quegli uomini dallo Spirito Santo. Una delle prime cose che voglio dirvi è questa: nel Cenacolo dove erano i discepoli, secondo la narrazione degli Atti degli Apostoli, lo Spirito Santo discende sopra di loro a forma di fiammelle e discende su ciascuno dei presenti. Questo è un fatto,…
Mercoledì, 17 Maggio 2006 03:01

La porta e la voce (Giovanni Vannucci)

La porta e la vocedi Giovanni VannucciDue espressioni, nella pagina del vangelo di Giovanni (10,1-10), colpiscono la nostra attenzione. La prima è la porta: «Io sono la porta»; la seconda è la voce: «Le pecore ascoltano la sua voce». La porta è l’apertura che segna il passaggio tra due spazi distinti; varcare una porta, anche della più umile casa, costituisce qualcosa di grave e di solenne per uno spirito sensibile: attraversando una soglia, abbandona il suo consueto ambiente ed entra in un altro differente. Questa è la più elementare esperienza che sta alla base delle parole di Cristo, e di…
Giovedì, 27 Aprile 2006 01:49

Riappropriamoci del futuro (Marcelo Barros)

Riappropriamoci del futurodi Marcelo Barros In quasi tutto il mondo, gennaio è il mese che avvia l'anno. La gente si scambia auguri, auspicandosi a vicenda che l’anno nuovo non sia uguale a quello che è appena terminato ma mi­gli ore, pieno di pace e gioia per tutti. Un tempo, le comunità tradizionali solennizzavano questo nuovo inizio con riti in cui tutto ciò che era "invecchia­to”, nella vita delle persone (e l'anno ap­pena concluso lo era) veniva buttato via o smesso. A volte, il rito consisteva in un pellegrinaggio a una montagna, o in un bagno rituale nelle acque di un…
Mercoledì, 19 Aprile 2006 23:21

Il dono dello spirito (Giovanni Vannucci)

Il dono dello spiritodi Giovanni Vannucci I discepoli erano chiusi nella loro casa per timore dei Giudei. Gesù venne in mezzo a loro e disse: «Pace a voi. Come il Padre inviò me, così io mando voi». Alitò su di loro, dicendo: «Prendete lo Spirito Santo, a chi toglierete le colpe saranno tolte; a chi non le toglierete saranno trattenute» (Gv 20,21-23). Prima di passare a considerazioni di commento, fermiamoci su un aspetto importante di questo episodio che ne costituisce la chiave. Esso descrive il primo incontro del Risorto con i discepoli: questi avevano tutti, eccetto Giovanni, tradito e abbandonato…
Martedì, 28 Marzo 2006 02:04

L’illuminatore (Giovanni Vannucci)

L’illuminatoredi Giovanni Vannucci L’illuminazione del cieco nato ci rivela il drammatico cammino che la Luce vera - Cristo luce che illumina ogni uomo (Gv 1, 9) - compie per aprire la vista interiore nella coscienza. La chiave per comprendere questo episodio, storico e metastorico insieme, è nell’identificare noi stessi col cieco nato, nel sentirci partecipi della vicenda esemplare della sua illuminazione, narrata dall’evangelista Giovanni (Gv 9, 1-41). Consideriamo i punti salienti della narrazione. Gesù, dopo aver detto di se stesso: «Io sono la luce del mondo» (Gv 8, 12), incontra un cieco fin dalla nascita; ai discepoli che l’interrogano se…
Venerdì, 10 Marzo 2006 00:53

L'umile cavalcatura (Giovanni Vannucci)

L'umile cavalcaturadi Giovanni VannucciIl linguaggio umano si differenzia in due forme distinte e complementari: il linguaggio metaforico e quello razionale; il primo è il veicolo della religione, della poesia, il secondo della scienza, della morale, della filosofia, della statistica. Il primo è strettamente legato alla vita, e, sul piano religioso, alla Rivelazione intesa non come un insieme di nozioni astratte, ma come l’urgenza divina che spinge la coscienza umana a quelle trasformazioni, personali e collettive, che le permetteranno di raggiungere la sua perfetta fioritura. I modi con cui la Rivelazione si esprime sono delle Immagini, concrete e palpabili, dense di…
Giovedì, 09 Marzo 2006 00:29

Ricordando Zumbi (Marcelo Barros)

Ricordando Zumbidi Marcelo Barros In Brasile, novembre è il mese di una memoria tragica e attraente allo stesso tempo. Nel secolo 17°, la tratta degli schiavi era in auge: interi villaggi d'Africa venivano svuotati di uomini, donne e bambini, dapprima razziati come bestie e quindi stipati su navi negriere che li trasportavano nelle Americhe. Nel frattempo, nel nord-est brasiliano, schiavi neri fuggiti dalle piantagioni di canna da zucchero, indios perseguitati e alcuni bianchi contrari al sistema coloniale fondavano un territorio libero – “senza padroni né schiavi” – in cui tutti potevano vivere in maniera più democratica e giusta. Questo territorio…

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