Quanto c’è di paganesimo nel cristianesimo? Domanda che si deve porre non per scorgere la capacità del messaggio cristiano di penetrare nel paganesimo, ma per il permanere del paganesimo nel cristianesimo.
In fondo, ben poco abbiamo accolto della radicalità del messaggio di Cristo. Continuiamo a rincorrere apparizioni, miracoli, rivelazioni. La nostra preghiera è soltanto un chiedere.
Abbiamo bisogno d’idoli che soddisfino i nostri desideri. Pronti a reagire alle nostre interessate richieste. Quando si crede, di solito, lo si fa per paura delle punizioni o in vista dei guadagni.
Si fanno grandi battaglie intorno ai cosiddetti principi irrinunciabili, accantonando, però, ogni traccia di radicalità evangelica. Ci si dimentica dell’assoluta non religiosità della prassi cristiana. Del dare da mangiare a chi ha fame e dell’accogliere chi è nel bisogno…
E chi cerca di agire evangelicamente viene tacciato di follia. O di comunismo. Al sine glossa si preferiscono le letture erudite ed i commenti specialistici. Tutto ciarpame inventato per anestetizzare il Vangelo.
Si appendono crocifissi alle pareti – quasi per segnare un territorio – e si fa finta di non vedere i poveri crocifissi che stanno bussando alle porte delle stanze le cui pareti sono riempite di crocifissi di legno…
Si può essere buoni cattolici – osservanti delle feste comandate e rinunciando, per fioretto, a bere caffè in quaresima – e per nulla evangelici.
Qual è la distanza che ci separa dal Cristo – e dal Cristo crocifisso?
Battista Campo