Vita nello Spirito

Martedì, 03 Maggio 2016 11:21

Vita nuova nello Spirito (Giovanni Vannucci)

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Tutto è riunificato nella forza santificante dello Spirito che nell'uomo è disceso mediante l’opera redentrice di Cristo. L’amore sconfinato di Cristo è passato dalla sua manifestazione visibile, nella storia, nello spazio e nel tempo, ed è penetrato nelle profondità dell’essere creato.

Quando l’uomo, anche per un solo istante nella sua vita, raggiunge la piena coscienza della presenza dello Spirito in se stesso, scopre una nuova forma di esistenza. Tutto è riunificato nella forza santificante dello Spirito che in lui è disceso mediante l’opera redentrice di Cristo.
L’amore sconfinato di Cristo è passato dalla sua manifestazione visibile, nella storia, nello spazio e nel tempo, ed è penetrato nelle profondità dell’essere creato, alle sorgenti della vita, di tutta la vita e si esprime in maniera più cosciente, più visibile, più chiara nell’uomo. E il vino nuovo che scende risvegliando entusiasmo e gioia nel cuore creato.

L’uomo ha piena coscienza di possedere una nuova qualità di forza, più elevata e più intensa. Attorno a lui l’aria stessa è impregnata di pace, di dolcezza e forza. Pace, dolcezza e forza che non vengono da lui, ma dallo Spirito.

L’uomo, che fino a Cristo si sentiva la vittima di tutti i mali terrestri, prende sulle sue spalle l’essere per portarlo alla piena redenzione, alla liberazione perfetta, alla fioritura completa e assoluta in Cristo. L’uomo che si sentiva solo, separato dalle creature, per un’eredità malefica, ora si trova riunito al visibile e all’invisibile da un amore che è Dio stesso. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23).

La mente non segue più un processo puramente razionale perché in essa c’è un amore nuovo: le sue forze sono ora, dopo la risurrezione di Cristo, dopo la discesa di Cristo nel profondo dell’essere umano, nutrite perpetuamente da un amore che detta le sue volontà all’intelligenza.

Tutto è possibile all’uomo, nessuna creatura gli è più ostile, perché ha trovato le sorgenti del vero potere: «Chiedete e riceverete, la vostra gioia raggiungerà la pienezza. Come Io sono venuto dal Padre sulla terra e dalla terra concludo il mio cammino nel Padre, così voi, attraverso me, vi ricongiungerete alla sorgente del vostro esistere» (cfr. Gv 16, 24-28).

La natura dell’uomo che crede nella risurrezione di Cristo per l’offerta totale di se stesso alle energie che da Cristo scendono, viene trasmutata dall’azione fecondatrice di Dio. Le tendenze inquinate del suo essere sono lentamente abolite; le aridità mentali, fecondate; le ferite, contratte nel duro combattimento dell’esistenza, guarite; le durezze emotive, portate verso l’intransigente giudizio e condanna, disciolte dal nuovo alito di amore; la rigidezza implacabile della ragione, disgelata dalla luce calda dello spirito; il deviamento dei sensi, attratti dal fascino dell’esteriore, corretto dall’intima luce.

Quando il miracolo della trasformazione è compiuto, l’uomo di fede ritrova il linguaggio perduto, la lingua nuova del primo giorno della creazione. Comprende l’essenza delle realtà create, gli è dischiuso il mistero delle cose, percepisce il senso del nascere e del morire, della gioia e del dolore. Libero da ogni inquinamento stende le sue mani radiose di pace e di gioia su tutto il creato, benedice ogni creatura, distribuisce vita a tutti gli esseri. In questo momento il miracolo della Chiesa sorge nella sua luce incontaminata, onde di verità, di speranza, passano nel cuore delle creature che riprendono il cammino fiduciose verso la città celeste che, bella come sposa, muove loro incontro danzando.

Preghiera del mattino

La tua luce scenda in noi, o Signore,
come pace e gioia.

Aiutaci a esser uomini di pace,
o Signore.

Se in noi non è pace non daremo pace,
se in noi non è ordine, non creeremo ordine.

Ricomponi le nostre forze, o Signore,
nell’anelito di incontrarti negli esseri che oggi formeranno la nostra giornata.

Aiutaci a scoprire la terra che hai affidato alla nostra fatica;
aiutaci ad amarla e a portarvi ordine.

Con Te la terra diventa il segno della tua presenza,
con Te lo smarrito ritrova la via.

Il nostro passaggio sia segno di vita e di bellezza,
come il volo delle colombe che segna di candore l’azzurro.

Insegnaci che noi apparteniamo agli altri,
che la felicità degli altri sia l’unico nostro pensiero, o Signore.

Le nostre labbra cantino il nuovo canto
del cuore da Te liberato, o Signore.

Preghiera allo Spirito Consolatore

Donaci, o Signore Gesù, il tuo Spirito Consolatore,
la sua presenza ci riveli la verità delle cose create, l’effimero e l’eterno, l’illusorio e il permanente.

Il tuo Spirito ci manifesti le conquiste della mente,
ci inizi alla vita di contemplazione, e in essa trovi pace il nostro cuore inquieto.

Il tuo Spirito illumini la nostra mente,
la renda attenta alla tua Parola e docile alla presenza silenziosa.

O Signore, vogliamo comprendere sempre di più che lo Spirito Consolatore è Vita,
non arida e lontana dottrina.

I suoi doni non sono parole ma modi possibili di essere,
che rendono spirituale la mente che vive di loro.

La Sapienza sia per noi viva comunione con il Padre,
unione con noi da parte di Dio, unione con Dio da parte nostra.

L’Intelletto sia l’apertura del fiore mentale,
la mente concreta si dischiuda allo Spirito e la Verità ci offra le sue perle preziose.

La mente dischiusa dall’amore, libera dalla legge degli istinti e degli impulsi,
raggiunga il dono del Consiglio e abbia pace nella conoscenza illimitata.

Il nostro cuore abbia la Forza, non tremi per le avversità e per le tentazioni,
e domini nell’amore le forze della natura conoscendole nel loro profondo.

La Pietà sia la sicura guida per condurci al segreto cuore delle cose,
per rispondere a tutte le domande di amore.

O Spirito Santo, rivestici del Timore di Dio,
insegnaci che il dono del Timore non è la paura, ma l’umile amore per il Padre e le sue creature.

Canta in noi, o Spirito, il canto nuovo, il canto che nasce dai cuori puri,
il canto dell’uomo che ha ritrovato l’immagine e la somiglianza divina.

Giovanni Vannucci

(tratto da La Vita senza fine, ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte, ed. CENS, Milano 1985, pp. 89-92 - commento alle letture della 6a domenica di Pasqua - Anno C)

 

Letto 3186 volte Ultima modifica il Martedì, 03 Maggio 2016 11:40
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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