Vita nello Spirito

Domenica, 14 Febbraio 2016 11:07

Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld

Vota questo articolo
(1 Vota)

Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld (Jönköping, Svezia, 29 luglio 1905 - Ndola, Zambia, 18 settembre 1961), politico svedese, il 7 Aprile 1953 viene eletto all'unanimità alla carica di Segretario generale dell'ONU, carica nella quale viene riconfermato nel 1957 allo scadere del mandato.

Muore nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1961 in un incidente aereo - le cui cause non saranno mai del tutto chiarite - a Ndola (nell'attuale Zambia) nel corso di una missione per risolvere la crisi congolese. In quell'anno gli verrà attribuito il Premio Nobel per la Pace alla memoria, "in segno di gratitudine - come dirà la motivazione del Comitato per il Nobel - per tutto quello che ha fatto, per quello che ha ottenuto, per l'ideale per il quale ha combattuto: creare pace e magnanimità tra le nazioni e gli uomini".

 

Chi si abbandona nelle mani di Dio è libero verso gli uomini.

Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.

Nessuno è umile, se non nella fede. Perché le maschere della debolezza o del fariseismo non sono il volto umano dell'umiltà. Nessuno è fiero, se non nella fede. Perché le variazioni sul tema della superbia dell'immaturo non sono fierezza. Umile e fiero nella fede: ecco cosa è vivere: in Dio io sono nulla, ma Dio è in me.

La via della santità passa necessariamente attraverso l'azione, fondata sull'autodisciplina, la fedeltà e il coraggio, poiché in questo tempo noi dobbiamo assumerci la responsabilità per Dio.

Esiste veramente solo ciò che è di altri, perché soltanto quel che hai donato - sia pure nella gratitudine del ricevere - si innalzerà dal nulla che un giorno sarà la tua vita.

Mollare la presa per cadere, cadere... con la fiducia di una cieca devozione. Verso qualcosa d'altro, qualcun altro...

È nella notte del Getsemani che l'unione si compie, quando gli ultimi amici dormono, gli altri tramano la tua rovina e Dio tace.

Non vi è scelta che non sia influenzata da come la personalità vede il proprio destino e il corpo la propria morte. In tutte le questioni poste dalla vita, alla fine la decisione sarà presa in funzione dell'idea del sacrificio.

Fondati nel centro del nostro essere incontriamo un mondo dove ogni cosa si fonda parimenti in se stessa. L'albero diviene un mistero, la nuvola una rivelazione, l'essere umano un universo di cui solo a sprazzi cogliamo la ricchezza. Per il semplice la vita è semplice, ma ci apre contemporaneamente un libro del quale non andiamo mai oltre la prima sillaba.

Io non so Chi - o che cosa - mi ha posto la questione, non so quando mi fu posta. Non ricordo nemmeno di avere risposto. Ma ad un certo punto ho detto Sì a qualcuno - o a qualcosa - e da quell'istante ero certo che l'esistenza si riempiva di significato e che finalmente la mia vita, nella rinuncia di me stesso, aveva una meta. Da quel momento ho saputo cos'è "non volgersi indietro, non affannarsi per il domani" Guidato nel labirinto della vita dal filo d'Arianna della risposta, giunsi ad un luogo e a un tempo in cui conobbi che la via porta a un trionfo che è perdizione e a una perdizione che è trionfo, che il prezzo dell'impegnare la vita è l'oltraggio, e il fondo dell'umiliazione e l'unica elevazione possibile per l'uomo. Poi la parola coraggio perse il suo senso dal momento che nulla mi poteva essere tolto. Proseguendo il cammino imparai, passo dopo passo, parola per parola, che dietro ~ ogni detto dell'eroe dei vangeli vi è un essere umano e l'esperienza di un uomo. Anche dietro la preghiera che il calice gli fosse allontanato e dietro la promessa di vuotarlo. Anche dietro ogni parola sulla croce.

Mi desti questa solitudine senza scampo affinché più facilmente io potessi darti tutto.

Gratitudine e prontezza. Tu hai tutto per niente. Non esitare, quando ti si chiede, di dare tutto ciò che hai, che in realtà non è nulla per tutti.

Dinnanzi a Te, Padre, in rettitudine e umiltà, con te, fratello, in fedeltà e coraggio! In te, Spirito, in quiete.

Abbi pietà di noi. Abbi pietà dei nostri sforzi, così che, dinanzi a te, in amore e fede, rettitudine e umiltà, possiamo seguirti, in autodisciplina e fede e coraggio, e incontrarti in quiete.

Donaci un cuore puro per poterti vedere, in cuore umile per poterti ascoltare, un cuore amante per poterti servire, un cuore di fede per poterti vivere.

Tu, che io non conosco ma a cui appartengo Tu che io non comprendo ma che ha votato me al mio destino. Tu...

La croce nonostante sia l'unico fatto su cui le chiese basano le loro speranze, non dovrebbe tenere separate le fedi cristiane una dalle altre ma dovrebbe invece essere l'elemento nelle loro vite che le rende capaci di allungare le mani a: popoli di altri credo nel sentimento di una fratellanza universale.

Non io ma Dio in me.

Per tutto quello che è stato: grazie; per tutto quello che sarà: amen.

Domani ci incontreremo la morte e io... Immergerà la sua spada in un uomo che veglia. Ma come brucia il ricordo di ogni attimo sperperato invano.

Dag Hammarskjöld

(Pensieri tratti da Tracce di cammino, ed. Qiqajon e dal libro di Franco Giampiccoli, Dag Hammaeskjold, un credente alla guida dell'ONU, edito dalla Claudiana).

 

Letto 3393 volte Ultima modifica il Domenica, 14 Febbraio 2016 11:12
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search