Vita nello Spirito

Domenica, 20 Marzo 2005 17:20

Oltre il testo (Marcelo Barros)

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Oltre il testo
di Marcelo Barros


Più di 30 anni or sono, in America Latina in particolare nelle comunità cristiane più povere, si è dato vita ad un nuovo modo di leggere la Parola di Dio Compiuta in seno alla comunità, in un contesto di preghiera e con gli occhi rivolti alla trasformazione del mondo, questa lettura della Bibbia ha aiutato le comunità a partecipare attivamente al processo di liberazione dei popoli indios, dei gruppi di origine africana e dei senza-terra.

Le lotte popolari dei popoli latinoamericani non avrebbero conseguito le molte loro significative vittorie senza l'operosa partecipazione dei cristiani, che sono entrati in questo cammino di liberazione forti della luce che veniva loro dalla Bibbia letta in questo nuovo modo comunitario.

Da quando, negli anni 1970, Carlos Mesters in Brasile, Javier Saravia in Messico, José Luis Caravias in Paraguay e molti altri hanno dato inizio a gruppi biblici, la realtà latinoamericana ha conosciuto profonde trasformazioni. Oggi, i problemi sociali e politici si sono aggravati e - ahimè! - tutto sembra suggerire che i cristiani abbiano in parte rinunciato ad essere presenti con la loro usuale determinazione ad affrontare ogni nuova sfida. Se è vero che la credibilità di una religione dipende dalla sua capacità di aiutare gli uomini e le donne a vivere nella pace e nelle giustizia, allora ci si deve chiedere dove sia finita quella capacità profetica che caratterizzò in passato le comunità cristiane di base. Un cristianesimo senza profezia è un corpo senza anima.

La Bibbia continua ad essere il libro più venduto nel mondo. La lettura che se ne fa, però, non può più essere "patriarcale" e connivente con l'esclusione delle donne. Le chiese dovrebbero essere portatrici della rivelazione che tutti siamo uguali, al di là delle differenze di sesso e nella complementarietà delle funzioni, e non complici di una alienazione più di quanto non lo siano le società civili.

Per troppo tempo, inoltre, la nostra lettura della Parola di Dio ha voluto vedere quasi una spaccatura tra creazione e storia. Oggi non è più lecito fare ciò. Il Dio che si è rivelato nella storia di salvezza è lo stesso Dio che ha creato il mondo. E se è vero che l'Esodo è stato la rivelazione della capacità che gli occhi di Dio hanno di vedere le sofferenze umane, è altrettanto vero che «i cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento» (Salmo 19). Molti sono giunti ad accusare la Bibbia - e l'etica giudaico-cristiana che ne è derivata - di un antropocentrismo che ha sminuito il valore della natura e si è reso responsabile dell'odierno degrado ecologico. La verità è che l'autore sacro, scrivendo che Dio diede all'essere umano l'ordine di moltiplicarsi, di riempire la terra e di dominarla (Gen 1,28), mai avrebbe immaginato che le sue parole sarebbero servite a legittimane una cultura priva di rispetto per la natura e distruttrice del pianeta.

Infine, non è più possibile leggere la Bibbia convinti che Dio si sia rivelato solo agli ebrei ed ai cristiani, e considerando le altre culture e religioni come idolatre, se non addirittura demoniache. I grandi flussi emigratori della storia hanno portato l'umanità a mescolarsi e le grandi culture ad incontrarsi. Ne è nato un pluralismo culturale e religioso che va visto oggi come un aspetto della realtà che ci interpella e ci obbliga a scoprire nuovi modi di movimento popolare e chiesa. In questo periodo, mi sto interessando in particolare delle relazioni tra teologia latinoamericana della liberazione e la teologia del pluralismo religioso, ed ho scoperto che una delle sfide che attendono le comunità cristiane di base è proprio l'urgenza di leggere la Bibbia in un contesto di pluralismo culturale e religioso.

Vorrei condividere con voi questa mia ricerca. (...) Pertanto, mi soffermerò su questo o quell'altro aspetto di una lettura della Bibbia che definirei "macro-ecumenica", pur utilizzando sempre il metodo latinoamericano e partendo dalle realtà e dalle culture indie e afro.
Si tratterà di una lettura meditativa, basata cioè sulla fede e sulla preghiera, mirante ad una continua conversione personale. Costante sarà anche il dialogo con l'esperienza dei vari gruppi che cercano nella Parola di Dio luci che possano illuminare le nuove realtà in cui vivono.

Nelle sue Letture Talmudiche, il filosofo ebreo Emmanuel Lévinas ritiene che ogni versetto del Libro sacro urli al lettore il seguente ordine: «Interpretami!». Da solo, il versetto è incapace di significato. Leggeremo la Parola con la nostra attenzione puntata sui fratelli e le sorelle che ci vivono accanto, e questo ci aiuterà a scoprire sempre nuovi appelli che Dio ci rivolge. Cercheremo di non lasciar cadere tali appelli nel vuoto. Lo diceva già Sant'Agostino: «Se ascolti o leggi la Parola senza lasciarti impregnare da essa, non arriverai mai ad accoglierla».


(da Nigrizia, gennaio 2004)
Letto 1350 volte Ultima modifica il Martedì, 07 Giugno 2005 22:00
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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