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Domenica, 31 Ottobre 2010 21:58

Speranza nell’islam (Fethullah Gülen)

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Nell’Islam ciò che s’intende per speranza è il desiderio ardente che un musulmano ha, che una cosa voluta succeda. E’ la grande speranza che le sue buone opere siano accettate do Dio e che i peccati siano perdonati da Lui.

Nell’Islam ciò che s’intende per speranza è il desiderio ardente che un musulmano ha, che una cosa voluta succeda. E’ la grande speranza che le sue buone opere siano accettate do Dio e che i peccati siano perdonati da Lui.

La speranza si basa sul fatto che è l’uomo il responsabile dei peccati e degli errori che commette e che ogni bene deriva dalla pietà di Dio. Per non essere soprafatto da vizzi o sbagli, il fedele deve avanzare verso il suo Dio chiedendo perdono e pregando frenandosi dalle malvagità e cercando di commettere opere pie. Dovrà sempre vivere con la coscienza di essere sempre stato sguardo dell’Onnipotente e bussare ininterrottamente alla Sua porta supplicando. È importante tenere un buon equilibrio tra timore e speranza per non disperare (di non essere un perfetto servo di Dio), e neanche per essere fiero delle sue virtù negligendo cosi le sue responsabilità.
Sono vere attese di coloro sinceramente fedeli all’Onnipotente che si frenano dal peccato sperando la grazia di Dio, e fa il meglio in ogni cosa che può sperando nella Sua misericordia. Pretendendo la grazia e la ricompensa senza compiere i doveri obbligatori, e vivendo, aspettando il Paradiso una vita piena di peccati e come se Dio fosse obbligato di accettare chiunque nel suo paradiso sono attese inutili e dispetto al Misericordioso, Compassionevole.

Ciò che si aspetta dalla speranza non è un augurio. Un augurio è un desiderio non certo se si realizzerà o no. Speranza e attese rendono l’iniziato a cercare in tutti i modi permessi di arrivare alla destinazione destinata e far muovere la Pietà su di lui, di fare tutto ciò che può con quasi uno sguardo profetico e cosciente di causare l’apertura delle porte del Protezione Divina. 
In altre parole speranza significa che l’iniziato dovrà credere che come tutti gli attributi di Dio, Conoscenza, Volontà e Potere, anche la Sua Pietà comprenda tutto il creato. E si aspetta che anche lui sia compreso nella sua speciale compassione.Questo e stato anche segnato in un verso “ La Mia compassione comprende ogni cosa.” E in un hadith qudsi* (senso dei quali e stato direttamente rivelato da Dio al nostro Profeta) “La pietà di Dio eccede la sua ira”. E se si dispera di non essere incluso in tale compassione, della quale anche i diavoli sperando di approfittare nel giorno del Giudizio, si comete un grave peccato. 
Lutfi Effendi inizia cosi la sua preghiera: “Sii tenero con me O mio Sorvegliante, non privare dal tuo aiuto il bisogno e il destinato. Non da Lui, il Gentile, il Donatore mancare l’aiuto sui suoi servi”. Coloro che sono stati onorati dalla Grazia Divina com’espresso da M. Lutfi Effendi “possono considerarsi di aver trovato un immenso tesoro”. Specialmente quando l’uomo ha perso ciò che possiede, o si trova esposto alla sfortuna o ai sentimenti di coscienza, il dolore d’essere incapace di proteggersi dal male e tutti i sentieri portano al Creatore delle cause e della speranza il faro che illumina questo sentiero verso gli apici che normalmente è impossibile per l’uomo raggiungere. Non posso non ricordare qui la speranza espressa da Imam Shafi nel letto di morte in Gaza.

Quando il mio cuore fu appesantito, 
e le mie vie furono chiuse
feci della mia speranza una cala verso il Tuo perdono.
I miei peccati sono molto grandi ai mie occhi 
Ma, comparati al Tuo perdono mio Signore
Il Tuo perdono è assai più grande di loro.

È consigliabile che uno senta timore per frenarsi dai peccati e rivolgersi a Dio, e nel fra tempo deve gioire di speranza quando cade in disperazione o quando i segni della morte si fanno vedere. Per cancellare l’idea di sicurezza verso la punizione di Dio, uno deve conservare timore, e per salvarsi dalla disperazione, deve aver speranza. Per questa ragione un uomo può essere intimorito anche quando ha perfettamente compiuto gli obblighi, e nello stesso tempo pieno di speranza anche se ha avuto poco successo nel fare bune opere. Ed è ciò che Yahya ibn Muadh dice in una sua preghiera:

O Dio, la speranza che sento in cuore dopo essere avvicinato al peccato, è sempre più grande della speranza che sento dopo aver compiuto la mia miglior opera. Questo è perché io sono pieno di difetti e imperfezioni, e mai impeccabile. E quando sono pieno di peccati, non conto su nessuna mia opera o azione, ma solo sul Tuo Perdono. E come potrei mai non contare sul Tuo Perdono, gia che tu sei colui che si chiama Il più Generoso. 

Secondo molti, la speranza e considerata come sinonimo dell’avere una buona opinione dell’ Essere Divino (cioè l’uomo deve considerare Dio come il Compassionevole, il Misericordioso prima di considerarLo come il Punitore) questo è detto nel hadith Qudsi: “ Io tratto il mio servo nel modo in cui lui pensa che io lo tratti.” 
Qualcuno vide Abu Sahl in sogno tra bontà indescrivibili e gli chiese come avesse avuto quella tale ricompensa. Abu Sahl rispose “Avendo io una buona opinione del mio Signore.” 

Ed è per tutto questo che possiamo affermare che se la speranza è un mezzo della manifestazione di Dio, della sua infinitamente profonda pietà, l’uomo non deve confondere il suo scopo. Timore e speranza sono due dei più grandi doni di Dio che può impiantare nel cuore del uomo. E se mai c’e un dono maggiore dovrebbe essere l’abilita del uomo di conservare le bilancia e l’equilibrio fra timore e speranza e usarli come due ali di luce per arrivare a Dio.

Fethullah Gülen *

* Fethullah Gülen è considerato come una delle figure più influenti nel mondo musulmano. Il suo pensiero politico sostiene la "coesistenza pacifica" ed il dialogo tra le civiltà su scala internazionale.

 

Letto 6787 volte Ultima modifica il Venerdì, 12 Aprile 2013 09:08
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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