Conoscere con certezza l’esistenza di Dio rappresenterebbe un’assoluta oppressione per la vita umana. Un’asfissia che non lascerebbe margine per la libertà. Questa conoscenza si rivelerebbe come un impoverimento per il dispiegarsi dell’esistenza umana in tutte le sue potenzialità. E ciò può apparire, superficialmente, come paradossale.
È necessario che l’esistenza di Dio si conosca per fede, per salvaguardare la nostra libertà. Il Dio nascosto è il Dio che ci rivela in questo modo tutto il suo amore, poiché il nostro agire non è dominato dalla sua presenza, ma si sviluppa nella nostra capacità ad imparare ad amare e a tessere le nostre relazioni nell’orizzonte umano.
Il credente che vive coram Deo, se è veramente credente, non è schiacciato dall’incombere di una presenza invasiva, ma si sente pervaso dall’amore di Dio. Il suo orizzonte non è quello della certezza dell’esistenza di Dio, ma quello del sentirsi amato da Dio.
Non più conoscenza razionale, ma esperienza vissuta.
Faustino Ferrari