E se non lo facciamo si tratterebbe di un pronunciamento circa l’incapacità e l’insignificanza della ragione umana?
O forse altre sono le strade da battere, i percorsi sui quali misurarsi. Il terreno del racconto e della metafora, della storia che si fa carne.
Sul ciglio di questa strada può l’amante dar ragione del perché del suo amore? Può spiegare perché il suo cuore batte vertiginoso per gli occhi di una zingara, per lo sguardo malioso di una danzatrice? Sul ciglio della strada l’amante mi parlerà della bellezza della sua donna e canterà e danzerà. Ed io, viandante, mi fermerò, non per chiedere una dimostrazione dell’esistenza della sua donna, ma commosso dal suo canto, ad ascoltare.
Fausto Ferrari
(pubblicato in Faustino Ferrari, Viandanti di sogni e d'infinito, Cantalupa, Effatà, 2013)