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Mercoledì, 19 Dicembre 2007 00:07

Lezione Quindicesima. La Chiesa sacramento di salvezza

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Lezione Quindicesima

LA CHIESA SACRAMENTO DI SALVEZZA

 




Introduzione

La storia della salvezza realizzata nella persona di Gesù di Nazareth, raggiunge il suo culmine e la sua definitività, ma non si conclude con lui. La sua opera di salvezza, espressa pienamente nel mistero pasquale della sua passione-morte-risurrezione, è destinata a continuare finché dura la storia dell'umanità. Venuto tra gli uomini per salvarli («per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo…»), Cristo li ha associati in modo indissolubile a sé e li destina ad essere il tramite della salvezza per coloro che ancora non credono in lui. La Chiesa, in quanto comunità dei credenti in Cristo, è intimamente legata al Signore Gesù e ne è, in qualche modo, la continuazione della sua presenza salvifica nel mondo.

 

Chiesa del N.T.

a. Il Popolo d'Israele

Per esprimere l'entità teologica che chiamiamo “Chiesa” bisogna riferirsi anzitutto alle strutture dell'ecclesiologia veterotostamontaria del Popolo di Dio in Israele. Il rapporto tra Chiesa cristiana e il Popolo di Dio dell'A.T. è caratterizzato dallo stesso tipo di continuità discontinua che tutte le tappe e le istituzioni salvifiche hanno rivelato in relazione alla persona o all'opera di Cristo.

Il Concilio Vaticano II nella «Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane», n. 4, si è espresso in questi termini:

«Scrutando il mistero della Chiesa, il Sacro Concilio ricorda che è il vincolo con cui il Popolo del N.T. è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo. La Chiesa di Cristo, infatti, riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei patriarchi, in Mosé e nei profeti. Essa afferma che tutti i fedeli di Cristo, figli di Abramo secondo la fede (Sal. 3,7) sono inclusi nella vocazione di questo patriarca e che la salvezza della Chiesa è misteriosamente prefigurata nell'esodo del popolo eletto dalla terra di schiavitù. Per questo la Chiesa non può dimenti- care che ha avuto la rivelazione dall'A.T. per mezzo del popolo con il quale Dio, nella sua ineffabile nisericordia, si è degnato di stringere l'antica alleanza, e che si nutre alla radice dell'ulivo buono su cui sono stati innestati i rami dell'ulivo selvatico che sono i pagani».

Nell'Israele dell'A.T. è misteriosamente prefigurata la Chiesa del N.T.: il popolo dell'Antica Alleanza in quanto “preparazione e figura” (LG 9) è il prototipo e il modello strutturale del popolo di Dio della nuova alleanza. C’è, inoltre, una profonda continuità, anzi una vera identità all'unico popolo di Dio, in quanto i cristiani sono "inclusi" e "innestati" nella vocazione e nella missione di Israele. Tra gli elementi strutturali vanno richiamate alcune forme di apparizione della "Ecclesia" nell'A.T.: essa è “il popolo di Dio”, federazione di tribù, santo resto della diaspora, comunità cultuale, città santa, popoloesiliato e regno di Dio. Nella contingenza delle forme si può scoprire una sorprendente unità e continuità della realtà essenziale in esse contenuta.

b. Gli scritti del N.T.

In sintesi, gli scritti del NT indicano come essenza e realtà determinanti della crescita della Chiesa i seguenti elementi:

a) Quando si parla di Chiesa nel N.T., si pensa alla concreta Chiesa universale o alle singole Chiese locali che incarnano la Chiesa universale. Essa non è un’entità ideale, bensì la creazione storica della Chiesa terrena, che, in quanto tale, è un fenomeno trascendente.

b) La Chiesa è opera misteriosa di Dio. Essa riposa sulla sua volontà eterna di salvezza: è una manifestazione della sua multiforme sapienza.

c) In quanto opera di Dio prevista dall'eternità, la Chiesa si fonda nell'immolazione di Cristo che è risorto come crocifisso. L'origine della Chiesa è l'azione di Dio nella croce di Gesù Cristo, il quale per la risurrezione dei morti è continuamente presente come Kyrios. Il corpo di Gesù sulla croce, è la dimensione originaria della Chiesa continuamente presente nel Risorto e nel Glorificato. Sulla croce, nel corpo crocifisso, culmina il "per noi uomini" di Cristo. Proprio questo "propter nos", in virtù della risurrezione e glorificazione, è la permanente e immensa dimensione che sta alla base del corpo di Cristo che è la Chiesa. In questo modo la Chiesa è di Gesù Cristo; i suoi membri sono i discepoli di lui, i “suoi”, i servi e figlioli, amici e fratelli. Egli è in mezzo a loro, si rivela; ed essi stanno sotto la sua parola, la sua promessa e il suo comandamento e sono sostenuti dalla sua prcghiera. Così, mediante lui, essi hanno accesso a Dio.

La Chiesa è corpo di Cristo, gregge e tralci. Essa è l'incorporazione della sua presenza sensibile nel mondo.

d) La Chiesa ha come presupposto la schiera dei discepoli del Gesù terreno, e si sviluppa omogeneamente attraverso la croce e la risurrezione nella comunità primitiva, che lo Spirito edifica in sacramento salvifico nel giorno della Pentecoste.

IN PARTICOLARE PER MATTEO:

- essa è il discepolato universale di Gesù, la Chiesa di tutti i popoli;
- è tale in quanto vero Israele, innestato sull'Israele delle "pecore perdute";
- è la volontà e l'opera di Gesù crocifisso e risuscitato dai morti, il Messia, il figlio di Dio e dell'uomo, glorificato con il conferimento dei pieni poteri in cielo e in terra; Gesù Cristo è il centro segreto della Chiesa, fino al termine di questo tempo, quando egli si rivelerà come signore e giudice;
- costitutivi per la Chiesa sono il battesimo e l'insegnamento, che Gesù affida mediante l'incarico dato ai suoi inviati;
- i "dodici" sono il fondamento della "casa di Dio"; Pietro la roccia sulla quale la Chiesa viene costruita;
- i discepoli del Gesù terreno sono un primo abbozzo della struttura ecclesiale e i garanti della continuità;
- la Chiesa preannunciata nella schiera dei discepoli di Gesù è, mediante essi, il luogo della presenza del regno escatologico di Dio.

PER LUCA:

- la Chiesa è opera prodigiosa di Dio; essa è inserita nella storia generale della salvezza e prende il posto di Israele nel tempo che va fino al ritorno di Cristo;
- la sua origine sta nelle apparizioni del Risorto e viene “edificata" dallo Spirito Santo inviato dal Glorificato. Questi si impadronisce dei "dodici" che, dopo la morte e la risurrezione di Gesù, svolgono il ruolo di "testimoni" dell'attività di Gesù e della sua risurrezione, custodi della sua dottrina, fondatori dell'Ecclesia;
- lo Spirito invia anche l'Apostolo Paolo, al quale il Risorto si è manifestato;
- lo stesso Spirito opera mediante la parola e i segni, con i quali vengono partecipati l'evento salvifico di Gesù e i suoi doni di salvezza. Là dove questa parola viene accolta e creduta, là dove si opera la convenzione sigillata con il battesimo, sorge il discepolato e la fraternità della Chiesa;- essa si raccoglie, nel culto, attorno alla parola e all'eucarestia e si manifesta nell'assistenza disinteressata dei poveri. La sua struttura è articolata fin dal principio nei carismi simulati dallo Spirito e nei ministeri di sorveglianza e di governo, ai quali è riservato il potere dottrinale e di decisione;- questa Chiesa apostolica conoscerà nel mondo la persecuzione e la passione, o qualche volta il favore e la pace (At 2, 41-47).

Paolo tra gli scrittori del N.T. elabora l’ecclesiologia più organica. Prendiamo in esame due testi particolarmente significativi:

(1) 1 Cor. 12,12-14,27-31: unità nella diversità dei doni.

(2) Ef. 2,11-22: la Chiesa spazio dell'unità e della pace.

2. La Chiesa, sacramento di salvezza

La costituzione LG del Concilio Ecumenico Vaticano II fa uso dell'espressione "Chiesa, sacranento della salvezza". Essa è «in Cristo, come un sacramento, o un segno e uno strumento dell'unione intima con Dio e dell'unità di tutto il genere unano» (n. 1). La stessa idea ritorna al n. 8 sotto un altro aspetto: essa è allo stesso tempo visibile e invisibile, comunità spirituale di grazia e società o organismo visibile; è simile allo stesso verbo incarnato, la cui umanità era «lo strumento vivente della salvezza». «In modo analogo l'organismo sociale della Chiesa... è al servizio dello Spirito di Cristo, che lo vivifica, per la crescita del Corpo».

Alla fine dello stesso n. 8 si afferma che questo organismo, in tutta la sua vita storica che si svolge tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, è chiamato «a rivelare al mondo il mistero del Signore». La Chiesa è parola e segno per il mondo. Il Signore glorioso agisce in essa attraverso il suo Spirito per realizzare la dilatazione del suo corpo che è la Chiesa. La stessa idea ritorna al n. 48 a proposito del carattere escatologico della vocazione cristiana: «Il Cristo sollevato da terra ha attirato a sé tutti gli uomini (Gv. 12,32); Egli risuscitato dai morti, ha inviato ai suoi discepoli lo Spirito vivificante e, attraverso Lui, ha costituito il suo corpo che è la Chiesa come un sacramento universale di salvezza; seduto alla destra del Padre, egli opera continuamente nel mondo per condurre gli uomini alla Chiesa e, attraverso essa, unirseli più strettamente.

Nel n. 17, dedicato al carattere missionario della Chiesa, viene così presentato il fine delle missioni: portare a compinento il disegno di Dio, nel quale Cristo è il principio di salvezza del mondo intero: «Lo Spirito Santo, muove (la Chiesa) a cooperare perché giunga alla sua piena realizzazione il disegno di Dio, il quale ha posto il Cristo principio di salvezza del mondo intero». Queste affermazioni della LG pongono il Cristo come principio, che abbraccia tutto, e lo Spirito Santo come il cooperatore insiene all'organismo apostolico della Chiesa per realizzare dinamicamente nel mondo il bene salvifico destinato a tutti gli uomini, racchiuso nel mistero di Cristo.

1. Il fondamento cristologico

L’evento Cristo è il fatto centrale di tutta l’economia attraverso la quale Dio vuole condurre gli uomini alla comunione con Lui. Unendo a sé la natura umana nel Cristo, Dio ha avviato un processo irreversibile e definitivo di superamento della presente creazione per assimilarci alla sua gloria. Nella storia del mondo Cristo è la figura storica nella quale l'evento della comunicazione assoluta di Dio è presente per il mondo in modo definitivo e universalmente efficace. Cfr. la LG. n. 8: «La rinnovazione del mondo è irreversibilmente fissata ed in certo modo reale e anticipata in questo tempo».

Gesù Cristo è il legame perfetto tra Dio e la creatura. Egli è l’alleanza per il mondo per la realtà dell'unione ipostatica e il fatto che Cristo possiede la grazia nell'assoluta pienezza: Egli è il "cuore del mondo", il centro di adorazione filiale, l’assoluto del rapporto che unisce l'uomo a Dio (Col. 1,19-20). «Dio si compiacque di far abitare in Lui ogni pienezza, e attraverso di lui riconciliare a sé tutte le cose, realizzando la pace con il sangue della sua croce». Il disegno salvifico di Dio ha assunto in Lui una forma sensibile, visibile, pubblica. Se la grazia concessa al mondo è venuta attraverso Gesù Cristo (Gv. 1,17), essa è entrata nel mondo per sempre in una forma corporea. Infatti, per Gesù e dopo di lui, la grazia inabita nel suo "corpo" ecclesiale. Se la Chiesa è il sacramento di salvezza, lo è in quanto innestata in Cristo.

Quando si afferma che il Cristo, e la Chiesa, sono il sacramento universale della salvezza significa che essi sono il segno e lo strumento del compimento assoluto della creazione in quanto si raggiunge in pienezza il senso della sua esistenza e il suo fine.

2. Significato ecclesiologico dell'idea di "sacramento salvifico”

In senso generale si parla di sacramento per indicare le forme attraverso le quali Dio investe l'uomo in modo sensibile come grazia, forme che permettono di raggiungerlo e di accogliere l’azione in modo corporeo e spirituale allo stesso tempo. In questo senso la parola biblica ha una struttura sacramentale. L’incontro di un altro uomo, un luogo, un avvenimento, possono essere espressioni sacramentali. La Chiesa è la forma corporea o sensibile che la grazia di Dio assume quando la si considera applicata nella dimensione della totalità e dell'universalità del disegno salvifico di Dio, in dipendenza dell'Incarnazione del figlio: i sacramenti sono prosecuzione, sostituzione del verbo incarnato. Nel tempo in cui non è presente in modo sensibile, essi hanno la funzione di estendere a tutti i credenti la portata salvifica dell'incarnazione e la promessa della resurrezione, di introdurli nel corpo del figlio di Dio.

3. I sette sacramenti

I sette sacramenti classici sono una particolarizzazione di questo impegno di Dio per la nostra salvezza, in riferimento alle diverse situazioni e ai maggiori bisogni della vita umana. I Sacramenti dell'iniziazione, e in particolare il battesimo e l'eucarestia, abbracciano la totalità del disegno di grazia, per il fatto che sono mezzi di incorporazione a Cristo. La Chiesa è la realtà sacramentale primordiale e generale e in riferimento ad essa; sacramenti particolari acquistano efficacia e conferiscono la loro ultima realtà di grazia.

I sacramenti della Chiesa hanno valore di segno, a motivo del loro carattere dinamico, e valore di efficacia. I sacramenti e la Chiesa stessa in quanto grande sacramento, sono il luogo in cui il passato, Cristo alleanza e salvatore, è presente in vista del futuro del mondo, per opera dello Spirito Santo. Si ha sacramento dove la «vita del secolo futuro» venuto a noi in Gesù Cristo, afferra il mondo presente per avviarlo al compimento escatologico.

Il sacramento è questa realtà che nello stesso tempo appartiene al nostro mondo attuale, attraverso il segno sensibile, e al mondo futuro anticipato in Gesù Cristo. Questo è il significato antico del termine "sacramentum" o "mysterium".

L'economia sacramentale ha un duplice versante di mediazione: fra gli uomini e Dio, e fra Cristo e gli uomini. Il primo ruolo è assolto solo da Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini (1 Tim. 2,5): egli è principio secondo della grazia; la Chiesa è solo mediatrice verso gli uomini, in quanto istituzione di salvezza dotata dei mezzi oggettivi di grazia e in quanto popolo di Dio, comunità di coloro che vivono di questi mezzi di grazia.

La Chiesa è uno strumento della redenzione, non solo nel senso ministeriale e di luogo di passaggio: essa, come l'umanità di Cristo, è uno strumento nel quale il Cristo vive e opera: è la salvezza in qualche modo già realizzata, la nuova creazione dell'umanità ad immagine del suo creatore, l'anticipazione della vita celeste (LG n. 51).

L'opera salvifica di Dio in Cristo è animata dallo Spirito Santo; anche la risposta del credente che si affida a questa azione salvifica è suscitata dallo stesso Spirito. Ambedue queste realtà costituiscono la Chiesa e le donano la sua unità interiore. Lo Spirito dà a tutto il corpo vita, unità e moto e fa concordare i testimoni ufficiali con il popolo credente. Persino l'ordinamento gerarchico poggia in definitiva sul trono dello Spirito (LG 27).

Lo Spirito esercita la sua azione sia dalla parte dell'istituzione (fede, sacramenti, poteri apostolici), sia dalla parte di chi deve appropriarsi della redenzione di Cristo, accogliendone il messaggio nella fede, ricevendo la grazia nei sacramenti. Così lo Spirito continua l'opera di Gesù servendosi degli agenti e dei nezzi visibili che prolungano l'incarnazione, e di un influsso intimo nelle anime che è segreto.

Conclusione

La Chiesa, popolo di Dio raccolto da Cristo e corpo di Lui, è il sacramento universale di salvezza e, in quanto tale, il tramite scelto da Dio per salvare gli uomini in Cristo nel periodo che va dall'Ascensione alla Parusia del Signore.

Il centro essenziale della Chiesa è l'azione salvifica di Dio, sempre attuale, che si è verificata a favore di tutti gli uomini nella morte e risurrezione di Cristo. Questa è annunciata e creduta nella Chiesa: è celebrata per il singolo nel battesino e nell’ammissione; nell’Eucarestia è "ripresentata" come centro e causa efficiente della Chiesa. La comunità umana che è la Chiesa è generata e continuamente incrementata da questa azione salvifica, sino a che essa divenga realtà piena per tutta l'umanità: «Con il suo stesso essere la Chiesa è portatrice e mediatrice della rivelazione attuatasi in Cristo e della salvezza da essa derivata».

(H. Fries, Die Kirche als und Vermittler der Offenbarung, in Mysterium Kirche, I, Salzburg, p. 13).


 

Bibliografia

N. Füglister, Struttura dell’ecclesiologia veterotestamentaria, in Mysterium salutis, cit., IV, 1; vol. VII, pp. 23-113.

R. Schnackenburg, La Chiesa del Nuovo Testamento, Milano.

H. Schlier, Ecclesiologia del Nuovo Testamento, in Mysterium salutis, cit., IV, 1, vol. VII, pp. 115-265.

P. Smulders, La Chiesa sacramento di salvezza, in La Chiesa del Vaticano II, Firenze, pp. 363-386.

Y. Congar, Ecco la Chiesa che amo, Brescia, pp. 42-68.

Letto 10741 volte Ultima modifica il Venerdì, 18 Novembre 2011 16:18
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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