Quando io tento, o Dio, col pensiero,
nell'abisso scrutar del tuo Mistero,
tosto un dolor m'afferra, e che mi strugge,
per l'infinito che di Te mi sfugge.
Vasello troppo angusto sono io,
perché Ti possa accogliere, mio Dio,
Né intelletto alcun non v'è creato,
che a Tua infinità sia adeguato.
M'immagino allora nel tuo Amore immenso,
non sento più; ma solo ad amare penso;
qual goccia d'acqua son da Te assorbita,
io Ti posseggo e vivo la Tua vita.
Clicca qui per andare al Tema "La poesia" in "Altre forme di preghiera"