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Venerdì, 08 Giugno 2018 15:03

X Domenica di Pasqua – Domenica 10 giugno 2018 -

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Anno B

- don Paolo Squizzato

Prima lettura: Gen 3,9-15

Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero, il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo,

maledetto tu fra tutto il bestiame

e fra tutti gli animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai

e polvere mangerai

per tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia fra te e la donna,

fra la tua stirpe e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa

e tu le insidierai il calcagno».

Amen

Salmo: 129

Rit. Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;

Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti

alla voce della mia supplica. Rit.


Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?

Ma con te è il perdono:

così avremo il tuo timore. Rit.

Io spero, Signore;

spera l’anima mia,

attendo la sua parola.

L’anima mia è rivolta al Signore

più che le sentinelle all’aurora. Rit.

Più che le sentinelle l’aurora,

Israele attenda il Signore,

perché con il Signore è la misericordia

e grande è con lui la redenzione.

Egli redimerà Israele

da tutte le sue colpe. Rit.

Seconda lettura: 2Cor 4,13-5,1

Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 12,31b.32)

Alleluia, alleluia.

Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.

Alleluia

Vangelo: Mc 3,20-35

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».

Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.

In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Parola del Signore


OMELIA

Gesù è considerato fuori di testa sia da sua madre, sia dai suoi fratelli che vanno a prenderlo per riportarselo a casa (vv. 21. 31).

Non essendo allineato alla religione di famiglia, al ‘si è sempre fatto così’, a quella ‘tradizione’ con la quale i suoi si son sempre identificati, Gesù viene considerato ‘fuori di sé’.

Ma Gesù dice no. Rema contro, ‘in direzione ostinata e contraria’. Un disobbediente, un sovversivo, perché non può accettare una tradizione fatta da uomini (cfr. Mc 7, 8) e spacciata come proveniente dal Cielo e proprio per questo capace di legittimare i suoi atroci crimini verso l’umano. E se questa avversione si evince già ora, all’inizio della sua attività pubblica, col tempo si accentuerà tanto da condurlo alla morte in croce: prezzo da pagare per chiunque osi mettere in dubbio verità di un potere costituito.

I suoi dunque lo prendono per pazzo, i professionisti della religione per un indemoniato (v. 30).

Gesù in realtà ci aiuta a comprendere che la religione è la vera pazzia e i suoi seguaci i veri indemoniati, perché con la loro pretesa di definire Dio, di regolare la relazione con lui mediante leggi, precetti e prestazioni, da una parte trasformano il tutto in ideologiae dall’altra ne decretano la morte.

Ora, se è pazzia andare contro la “tradizione” smerciata per Legge di Dio perché fermamente convinti che l’uomo non può essere discriminato in base al suo stato di purità, al peccato commesso, al popolo di appartenenza o alle scelte alimentari che fa; perché ritiene che l’uomo è più importante di ogni affermazione di principio -religiosa o politica che sia -, perché crede che prima di tutto e sopra a tutto vi sia l’uomo, allora Gesù sì è un folle, e i cristiani dei pazzi.

Ma la religione, che si prende il lusso di dichiarare ‘fuori’tutto ciò che non rientra nei propri deliri, è dura a morire, e finché resiste sacrificherà sull’altare della propria ‘verità’ – che altro non è che dottrina incancrenita – tutti coloro che si lasciano muovere dallo Spirito santo, che sempre nuovo, soffia dove vuole (cfr. Gv 3, 8) e non lo si può imbrigliare, imbavagliare o dirigere, perché sarebbe solo un fargli perdere tempo, e questo equivarrebbe, in ultima analisi, a bestemmiarlo (v. 29).

Gesù è un folle perché finalmente uomo libero, e libero perché vero, e vero perché aperto alla fecondità, al futuro, all’imprevedibile, alla fantasia dello Spirito e non alla graniticità della verità definitiva, perché ha compreso che il suo Dio coincide col massimo dell’umanità che un uomo può raggiungere. Per questo ha guarito i lebbrosi impuri che la Legge divina considerava maledetti; ha perdonato l’adultera che la Legge di Dio reputava meritevole di morte; ha violato il sabato – il più alto comandamento divino – a favore del bene dell’uomo; ha dichiarato puri tutti gli alimenti quando la Legge di Dio proibiva l’uso di una miriade di cibi; ha toccato una donna mestruata – quando la Legge divina la considerava inavvicinabile – perché profondamente convinto che il ‘suo’ Dio non reputava impuro o profano nessuno (cfr. At 10, 28); ha accolto pagani e stranieri – contro il Dio nazionalista ebraico – perché sempre il ‘suo’ Dio non può fare preferenza di persona, a qualunque nazione appartenga (cfr. At 10, 35). Gesù è libero perché è vero, e vero perché mosso dallo Spirito che altro non è che Amore (cfr. Gal 5, 22). Non si entrerà nella casa di Dio, non ci si riconoscerà dunque tra i suoi famigliari più stretti perché si ‘crede’ ad una dottrina, o si osservano leggi e precetti propri di una tradizione umana, ma solo perché si ‘farà’ la volontà del Padre (v. 35), ossia si cercherà di mettere sempre prima l’uomo, il suo bene e la sua dignità, usandogli – per quanto è possibile – misericordia e perdono.

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

  • «….. chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi

  • “si entrerà nella casa di Dio, non … perché si ‘crede’ ad una dottrina, o si osservano leggi e precetti propri di una tradizione umana, ma solo perché si ‘farà’ la volontà del Padre”

Buon cammino!

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola", sulle letture di questa domenica, la troverai qui:

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola"

Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: "Commento ai Vangeli della domenica"

 

 

 

Letto 31220 volte Ultima modifica il Venerdì, 08 Giugno 2018 15:19

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