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Domenica, 28 Ottobre 2012 22:09

Salmo 122

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Cantico delle ascensioni.

Cantico di Sion:

ammirazione e nostalgia per Gerusalemme.

1 A te alzo i miei occhi,

a te che siedi nei cieli.

2 Ecco, come gli occhi dei servi

alla mano dei loro padroni,

come gli occhi di una schiava

alla mano della sua padrona,

così i nostri occhi al Signore nostro Dio,

finché abbia pietà di noi.

3 Pietà di noi, Signore, pietà di noi,

siamo già troppo sazi di disprezzo,

4 troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,

del disprezzo dei superbi

 

Le seguenti righe ti aiuteranno a comprendere meglio il salmo.

La forza di questo salmo è tutta in quegli occhi e in quelle mani. Gli occhi sono gli occhi di un povero, di un servo, arrossati di pianto; gli occhi di uno - di ciascuno di noi - che ha bisogno solo di pietà, di tanta pietà. Occhi abituati, tra il disprezzo e gli scherni che accompagnano qualsiasi schiavitù. a guardare più con paura che con fiducia le mani dei padroni. Ma le mani del padrone, questa volta, sono le mani di Dio: mani che creano, che cercano, che sollevano, che redimono.

Rileggi il salmo attentamente collegandoti con la spiegazione del tema.

Quindi riferisciti alla frase del Nuovo Testamento.

Due uomini al tempio a pregare ... Il pubblicano, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di m peccatore!". Lc 18,10-13.

Termina con la seguente colletta salmica:

Preghiamo

Con infinita speranza contempliamo, Signore, le tue mani sante, confitte per noi sulla Croce: il nostro sguardo umile e supplice attiri su di noi la pietà del Padre e nei cieli.

 

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Letto 2652 volte Ultima modifica il Venerdì, 03 Gennaio 2014 18:23

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