3Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore,
tutta la notte la mia mano è tesa
e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.
4Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.
5Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
6Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
7Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.
8Forse Dio ci respingerà per sempre,
non sarà più benevolo con noi?
9E' forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
10Può Dio aver dimenticato la misericordia,
aver chiuso nell'ira il suo cuore?
11E ho detto: «Questo è il mio tormento:
è mutata la destra dell'Altissimo».
12Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
13Mi vado ripetendo le tue opere,
considero tutte le tue gesta.
14O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
15Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
16E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
17Ti videro le acque, Dio,
ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi.
18Le nubi rovesciarono acqua,
scoppiò il tuono nel cielo;
le tue saette guizzarono.
19Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
la terra tremò e fu scossa.
20Sul mare passava la tua via,
i tuoi sentieri sulle grandi acque
e le tue orme rimasero invisibili.
21Guidasti come gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne.
Per ben comprendere ed interiorizzare il salmo e per poterlo poi pregare puoi riferirti alle righe seguenti.
Il salmista sta vivendo, nell’amarezza del cuore, il dramma del suo popolo probabilmente l’esilio. Di giorno e di notte non cessa di pregare con una costanza che commuove: “la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti”… “ la mia mano è tesa e non si stanca”. Non ne può più: rifiuta ogni conforto umano, il suo spirito viene meno. Nelle sue notti insonni medita, ripensa, ricorda, riflette, si pone mille domande: ma una risposta, con le sue parole, non sa darsela. Però, la fede e la certezza che egli ha ricevuto dai suoi padri sono così abbarbicate nel suo cuore che, pur nel cozzo di tutte le delusioni, non riesce a dubitare di Dio. E torna a ricordare le meraviglie di un tempo. Egli si rifà al passato per trovarvi validi motivi di certezza da riversare e irradiare sul presente. E viene premiato con la luce interiore di una conclusione in cui la fede ha il sopravvento e ridona una certezza: “o Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio?”. La memoria va a frugare, senza esitazioni, nelle precise rievocazione delle meraviglie dell’Esodo. Il salmo si chiude, all’improvviso, con la visione del popolo di Dio. Da Dio stesso guidato per mano di Mosè e di Aronne.
Lo Spirito del Signore che lo ha ispirato e che ci addita l’esempio e la via per superare – nell’oggi – le tentazioni della fede, non lascia a ciascuno di conchiuderlo con alcuna risposta personale che, nella grazia del Cristo, consenta di affermare con Giovanni: “anche noi abbiamo creduto all’amore”?
Rileggi il salmo con calma. Lo hai compreso?
Usa anche, eventualmente le indicazioni della pagina fissa.
Puoi riferirti anche alla seguenti frasi del N.T.
“Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute”…
“…Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che i Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. Lc 24,21, 25-26”.
Puoi concludere il salmo o con una tua preghiera personale o con questa colletta salmica:
“Ascolta pietoso il nostro grido, signore, anche quando, sfiniti dall’angoscia siamo tentati di dubitare del tuo amore”.
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