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Sabato, 27 Gennaio 2024 10:02

IV domenica Tempo Ordinario. Anno B

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IV domenica Tempo Ordinario. Anno B

Omelia di Paolo Scquizzato

Prima Lettura Dt 18,15-20

Dal libro del Deuterònomio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto.
Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”.
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 94

Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Seconda Lettura 1 Cor 7,32-35

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.

Canto al Vangelo Mt 4,16

Alleluia, alleluia.

Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.

Alleluia.

Vangelo Mc 1, 21-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

OMELIA

«Gesù Nazareno, sei venuto a rovinarci?» (v. 24), domanda l’uomo posseduto da uno Spirito impuro.
Molti anni prima, il vecchio Simeone ebbe a dire alla madre di Gesù: «egli è qui per la rovina di molti in Israele» (Lc 2, 34).
Entrare in contatto con Gesù, se si è disposti a lasciarsi toccare in profondità, significa avere la vita rovinata. Aprirsi all’Aperto non lascia indifferenti: egli inquieta, destabilizza, demolisce, provoca, interroga.
Gesù lo anticipò: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma la spada» (Mt 10,34). Non la serena e paciosa incoscienza dinanzi al dolore del mondo che crede che basti ‘dirsi cristiani’ per sentirsi dalla parte giusta, e magari di Dio. Ha portato la spada per separare l’antico dal nuovo, a far uscire dai contesti rassicuranti ammantati di ‘verità’ come polizze sulla vita e a prendersi cura degli ultimi, per testimoniare che ‘credere in Dio’ significa in ultima analisi avere fiducia nella vita. La spada recide e chiede di decidere da che parte stare, di rompere con tutto ciò che non è a favore di questa vita e che non fa crescere, che è arido, sterile, superficiale, banale.
Marco ora chiede a me, a te, a tutti noi: e tu, da che parte stai?
“Cristo, mia dolce rovina,
gioia e tormento insieme tu sei.
Impossibile amarti impunemente,
dolce rovina, Cristo,
che rovini in me tutto ciò
che non è amore.
Impossibile amarti senza pagarne il prezzo
in moneta di vita.
Impossibile amarti e non cambiare vita
e non gettare dalle braccia il vuoto
e non accrescere gli orizzonti che respiriamo”.
(David Maria Turoldo 1916 – 1992)
 
Paolo Scquizzato
 
 
Letto 156 volte Ultima modifica il Sabato, 27 Gennaio 2024 10:15
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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