Le zone di pesca
Nel Kinneret in antico la pesca era praticata solo nelle zone costiere, i pescatori si allontanavano dalla riva solo di qualche centinaio di metri.
La principale zona di pesca era quella nord, tra Magdala e Gherghesa, dove si poteva pescare tutto l’anno, anche se il periodo migliore era tra dicembre e aprile (periodo di piogge abbondanti, in cui Giordano e torrenti scaricavano nel lago molta acqua carica di fitoplancton, che faceva avvicinare alla costa grandi quantità di pesci). Lungo le rive delle zone centrali del lago, sia a E che a W, la pesca era scarsa; era una zona economicamente meno importante rispetto al nord. Sulla costa sud si pescava tra dicembre e febbraio, quando banchi di sardine si avvicinavano alla costa, e un po’ in primavera, quando si avvicinavano i barbi.
Città e villaggi
Durante il periodo di vita pubblica di Gesù (verso il 30 d.C.) la città più importante attorno al lago era Tiberiade. Fondata da Erode Antipa intorno al 18 d.C., la città ospitava la corte di questo re e i funzionari amministrativi, e aveva una popolazione eterogenea (in parte ebrei, in parte gente di provenienza incerta attirata dall’offerta di case e terreni o costretta trasferirvisi al momento della fondazione); i gruppi dirigenti erano tendenzialmente filo romani, la maggior parte del popolo no. In quanto centro amministrativo, Tiberiade era (insieme a Sefforis) centro di gestione di molti aspetti della vita economica della Galilea, tra cui la raccolta delle tasse; ciò spiega l’ostilità o quanto meno la diffidenza della maggior parte dei Galilei verso i gruppi dirigenti della città, che tendevano a sfruttare il popolo e ne erano culturalmente lontani. E’ probabile che alcuni abitanti di Tiberiade di dedicassero alla pesca, ma la città era soprattutto centro di consumo (sui suoi mercati affluiva probabilmente la maggior parte della produzione agricola e ittica della zona) ed era sede dei “pubblicani” addetti alla gestione della pesca (tasse, pagamenti delle concessioni, ecc.).
Poco più a nord di Tiberiade era Magdala (migdal = “torre”), nota anche col nome greco di Tarichea (da tàrikos = “pesce sotto sale”): la salagione del pesce e il suo commercio dovevano essere una delle sue principali attività economiche; ma vi fiorivano anche le attività di carpenteria navale e l’artigianato della tintoria e della tessitura di seta. La città, sviluppata con un impianto urbano ordinato e regolare su 10 km2, era dotata di notevoli infrastrutture portuali e collegata a importanti strade che attraversavano la Galilea. Scavi archeologici sul porto hanno accertato che il livello antico del lago era più alto dell’attuale e hanno messo in luce locali adibiti a magazzini e piccole vasche per la salatura del pesce. In quanto centro di produzione e di commercio, Magdala ospitava probabilmente anche esattori di tasse e agenti di controllo dell’attività di pesca.
Più a nord era Cafarnao (kefar nahum = “villaggio di Nahum”), che i Vangeli presentano come centro dell’attività pubblica di Gesù (secondo Mt 4,12 Gesù era andato a vivere a Cafarnao, luogo dei suoi primi discepoli: i fratelli pescatori Simone e Andrea; in Mt 8 e Lc 4 si cita anche la casa di Simone a Cafarnao). Il villaggio era in buona posizione per la pesca, in una delle zone più pescose del lago, ed è probabile che parte consistente dei suoi abitanti fossero pescatori.
All’estremo nord del Kinneret si trovava Bethsaida (= “casa della pesca”), che secondo Gv 1,44 era il luogo di nascita di Simone, Andrea e Filippo. Era situata vicino alla pianura di Beteiha, una delle migliori zone di pesca del Kinneret (non a caso il suo nome). Il sito attuale è lontano dalla costa, ma in antico doveva essere in riva, e numerosi ritrovamenti di ami e reti segnalano l’attività della pesca.
Sulla costa est si trovava Gherghesa, anch’essa in ottima posizione per la pesca.
Poco più a sud era Hippos, centro di stampo ellenistico, parte della Decapoli.
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La pesca al tempo di Gesù, nel lago di Galilea