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Venerdì, 08 Dicembre 2017 15:08

II Domenica di Avvento

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– Domenica 10 Dicembre 2017 –

   Anno B

- don Paolo Squizzato

Prima lettura: Is 40,1-5.9-11

«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Parola di Dio

Salmo: 84

Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. Rit.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. Rit.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. Rit.

Alleluia, Alleluia, Alleluia.

Seconda lettura: 2Pt 3,8-14

Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 3,4.6 )

Alleluia, alleluia.

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Alleluia

Vangelo: Mc 1,1-8

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

OMELIA

All’inizio del suo Vangelo, Marco ci presenta Giovanni il Battista intento a proclamare la conversione attraverso il battesimo. In questa sua missione, il Battista viene presentato in un modo un po’ strano: veste di peli di cammello, con una cintura ai fianchi, mangia cavallette e miele selvatico. Cosa si nasconde sotto questa precisa indicazione?

Anzitutto veste di peli di cammello (v. 6). Il cammello, si pensava, è l’unico animale in grado di attraversare il deserto – luogo tipologico di morte – senza disorientarsi e morire. Cristo è colui che ha attraversato la morte, l’ha superata vivendo per sempre. Marco non fa altro che invitare ciascuno di noi a rivestirsi di Cristo, del suo vivere, del suo modo di pensare e di agire. Di rivestirci del Vangelo insomma, dell’amore di Dio per me, della logica del bene, unico modo di attraversare il quotidiano segnato dalla morte, e la morte ultima, vivendo per sempre (cfr. Rm 13, 14).

Giovanni, ci informa ancora Marco, porta ai fianchi una cintura di pelle (v. 6b); nell’esodo il popolo ebraico era chiamato a cingersi l’abito con una cintura (Es 12, 11), per poter camminare liberamente, per non inciampare, per compiere più speditamente il cammino verso la Terra Promessa. Siamo uomini fatti per andare avanti, per entrare in una pienezza che ci sta sempre dinanzi. Occorre non inciampare in distrazioni inutili che rallentano o addirittura conducono da altre parti.

Quest’uomo si nutre di cavallette (v. 6b); un’antica leggenda semitica racconta che nel deserto viveva un tipo di cavalletta in grado di mangiare un serpente, simbolo di sempre del male.

Si nutre di miele selvatico (v. 6b). Il miele in tutta la Bibbia è simbolo della Parola di Dio.

Fuori di metafora: se nel deserto della nostra esistenza, dove tutto ha il sapore di morte, di sconfitta, di male cominciamo a nutrirci della Parola di Dio, ossia del ‘fare esperienza’ dell’Amore che vince anche la morte, allora impareremo a distruggere quel ‘serpente’ che ha voluto da sempre inocularci la tremenda idea menzognera su Dio come padre-padrone, vendicativo  e giudice tremendo e così incamminarci speditamente verso il suo abbraccio di misericordia e bontà, il luogo pensato per noi da sempre, nostra vera Terra Promessa.

E là, nutriti da questo amore, consapevoli che siamo figli amati, rivestiti insomma dei medesimi sentimenti di Cristo (Fil 2, 5), possiamo scavalcare la morte stessa, in quanto finalmente capaci di amare.

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

• «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.

• Il miele in tutta la Bibbia è simbolo della Parola di Dio.

Buon cammino!

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola", sulle letture di questa domenica, la troverai qui:

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola”

Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: "Commento ai Vangeli della domenica"




Letto 1647 volte Ultima modifica il Giovedì, 21 Dicembre 2017 19:51

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