Come l'aquila stende le sue ali
e ardimentosa punta verso il sole
portandosi sugli omeri la prole,
Tu, disdegnando i nostri mezzi frali,
con volo rapidissimo ed ardito,
sicuro, oltre passado ogni barriera,
più su mi porti nella stratosfera
e mi deponi in seno all'Infinito.
Di là, a cui tutto l'universo mira,
da quello Bene che ogni ben rinserra,
io mi rivolgo a contemplar la terra
che ancora in se stessa si rigira
(piccolo zaffiro, nel ciel, lucente)
senza sostare, vorticosamente.
Piccola terra, con i tuoi dolori,
con le tue lotte,con i tuoi orrori.