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Venerdì, 07 Luglio 2017 14:53

XIV Domenica del Tempo Ordinario – Domenica 9 luglio 2017

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Anno A

Omelia di Paolo Scquizzato


Prima lettura: Zc 9,9-10

Così dice il Signore:

«Esulta grandemente, figlia di Sion,

giubila, figlia di Gerusalemme!

Ecco, a te viene il tuo re.

Egli è giusto e vittorioso,

umile, cavalca un asino,

un puledro figlio d'asina.

Farà sparire il carro da guerra da Èfraim

e il cavallo da Gerusalemme,

l'arco di guerra sarà spezzato,

annuncerà la pace alle nazioni,

il suo dominio sarà da mare a mare

e dal Fiume fino ai confini della terra».

Parola di Dio


Salmo: 144

Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Alleluia, Alleluia, Alleluia.


O Dio, mio re, voglio esaltarti

e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.

Ti voglio benedire ogni giorno,

lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Rit.


Misericordioso e pietoso è il Signore,

lento all'ira e grande nell'amore.

Buono è il Signore verso tutti,

la sua tenerezza si espande su tutte le creature. Rit.


Ti lodino, Signore, tutte le tue opere

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno

e parlino della tua potenza. Rit.


Fedele è il Signore in tutte le sue parole

e buono in tutte le sue opere.

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto. Rit.


Seconda lettura: Rm 8,9.11-13

Fratelli, voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.

E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.

Parola di Dio



Canto al Vangelo (Cf 1 Pt 2, 9 )


Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,

Signore del cielo e della terra,

perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.



Vangelo: Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore



OMELIA

Gesù – stando alla traduzione letterale del passo parallelo di Luca – "danza di gioia" perché finalmente il Padre ha trovato qualcuno che s'è reso disponibile a lasciarsi raggiungere dal suo Amore.

Gesù ci ricorda chi sono coloro che possono essere ricettacoli di questo amore, causa della gioia di Dio. Non certo i sapienti, ovvero quelli che credono di avere in pugno la verità, e neanche i dotti e i saggi, ossia  quelli che credono di sapere sempre come dirigere le cose a proprio vantaggio, fosse pure Dio stesso. I sapienti e i dotti son pieni di sé, ma un vaso pieno non può essere ricettacolo di nessun dono, di nessuna rivelazione.

Allora saranno i piccoli coloro che possono ricevere il dono dell'amore, perché l'amore per definizione non va conquistato con la sapienza e l'intelligenza, né guadagnato coi meriti e la purezza.

I piccoli sanno di non meritare nulla. Letteralmente questi sarebbero gli 'infanti', ovvero coloro che non sono in grado di proferire parola. Ebbene, proprio perché in questa situazione, questi sono in grado di riceve l'unica Parola che salva.

Per cui Gesù esulta, danza di gioia perché gli unici che possono ricevere la grazia della salvezza sono i peccatori, i bisognosi, i 'vuoti' a perdere... Dove c'è il bisogno c'è il desiderio, dove c'è il desiderio c'è il dono, dove c'è il dono c'è Dio. Perché Dio è solo dono, e non può non donarsi a chi si riconosce come puro desiderio.

«Prendete il mio giogo sopra di voi» (v. 29). Il giogo era uno strumento di legno che univa due bestie, in modo che il lavoro di aratura, in vista di un abbondante frutto, potesse essere ottimizzato. Gesù ci dice che esiste un altro giogo che se accolto, ci permetterà di ottenere un raccolto abbondante di vita: il legno della croce, ossia il suo amore per me. Col suo amore riversato in noi (cfr. Rm 5, 5), ora possiamo arare il nostro quotidiano e far cadere nel solco quel seme che è caparra di vita compiuta.

Nella sua croce abbiamo l'offerta del suo amore, promessa di compiutezza e possibilità che le nostre croci trovino senso e possano sbocciare come fiori. Con la sua croce si è unito a noi, in modo che il tutto di noi ora faccia parte di lui. E così ameremo nel mondo come ha amato lui, con mitezza e umiltà (v. 29), ovvero con lo stile di Gesù che non ha mai fatto pesare la sua autorità, perché l'unica autorità di Dio è solo il servizio, e ritenendo ciascun fratello superiore a se stesso, sino a fargli dono della propria stessa vita.

 

 

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

Buon cammino!

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola" sulle letture di questa domenica la troverai qui:

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola"

Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: "Commento ai Vangeli della domenica"

 

Letto 2290 volte Ultima modifica il Venerdì, 07 Luglio 2017 15:27

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