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Sabato, 01 Aprile 2017 17:17

I Profeti * 2a Parte

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p. Franco Gioannetti

Critiche profetiche di una certa idea di Dio

1) Il vitello d'oro

Con la costruzione del vitello d'oro il popolo d'Israele, volle identificare Dio con un oggetto, alla pari degli dei del tempo; e, quindi, ad adorare la preziosa statua e non la divinità di Dio.

Per questo nella Bibbia, l'immagine del vitello d'oro, è oggetto delle più violente condanne; perché non può esprimere la fede in Dio

 

2) Luoghi alti

IL popolo d'Israele, iniziò ad adorare Dio nei suddetti luoghi alti, in quanto pensava che in questi luoghi si concentrasse maggiormente la forza di Dio. Ma adorare così nascondeva un pericolo: identificare Dio con gli altri dei adorati nello stesso luogo e nello stesso modo. Infatti il culto dei luoghi alti portò alla degenerazione della vita e non espresse più l'amicizia con Dio.

 

3) Re e Monarchia

Nella figura del Re governante, si cercò di concretizzare l'amicizia di Dio con il popolo, e lo strumento diretto della volontà di Dio. Tanto che la persona del re divenne quasi un pretesto affinché Dio aiutasse il popolo d'Israele. Poco a poco però la presenza del re divenne un pretesto per accomodarsi: "dal momento che in mezzo a noi c'è un re, Dio è obbligato ad aiutarci, perché lui stesso ha promesso di mandare sempre un re sul trono di Davide" (I Sam 7,16). Per questo sorgono i profeti: il trono di Davide sarà una casa distrutta (Am 9,1); nessuno più della sua stirpe occuperà il trono (Ger 22,30), il re d'Israele sparirà per sempre (Os 10,15).

Il fatto di avere un re non mette al sicuro nessuno.

 

4) Il Tempio

Luogo d'incontro del popolo con Dio. Ma era presto divenuto un'abitudine considerare tale tempio una salvezza, trascurando l'obbligo più grave di vivere la fede. IL tempio infatti,in sé, non da nessuna certezza e non garantisce le protezione di Dio.

 

5) Culto

Il culto era diventato il centro della vita della nazione, tanto che si dava molto più importanza alle cerimonie e nessuna alla vita. Solo i profeti si accorgevano di ciò e mettono a nudo la realtà.

Il culto non assicura per se stesso la protezione di Dio.

 

6) Gerusalemme

Gerusalemme è la città della pace cantata da tanti salmi; è simbolo della presenza di Dio, ma nonostante tutto sarà abbandonata da Dio e rasa al suolo come una qualunque città.

7) Il Dio vivo e vero dei Profeti

In conclusione, secondo il modo di vedere dei profeti, tutto era sbagliato? Benché distruggessero i ponti, uno ne costruivano, capace di stabilire un contatto reale fra Dio e gli uomini, che dava agli uomini la garanzia della presenza di di Dio:

la fede.

Che significa tutto questo?

I profeti vivono profondamente la presenza di Dio. Sono uomini di Dio. Dio va al di là di tutte le cose. Dio non può essere preso al laccio, incanalato, soggiogato come una bestia da traino al carico dei desideri degli uomini. Dio non si addomestica. L'uomo non si può permettere di invertire le parti, e invece di essere lui a servire Dio, costringe Dio a servirlo.

Per i Profeti Dio è una presenza totalmente gratuita che offre la sua amicizia a chi vuole accettarla.

Ma egli vuole che la sua amicizia sia rispettata.

Con un tuo amico non puoi riferirti ai regali che ti ha fatto, basta il fatto di essere amico,"senti, caro, tu dici di essere mio amico. Sta bene. Se così è, mi arrischio a questa o a quella impresa che interessa pure a Te e sono certo che tu mi aiuterai". Ci si appella all'amicizia in sé e per sé e all'impegno che l'altro ha preso con se stesso in forza dell'amicizia.

Lo stesso succede con Dio. Si è impegnato con gli uomini offrendo loro la sua amicizia.

Vuole che sia rispettata. Esige fede e fiducia come condizioni elementari e iniziali per qualunque accordo. La sua presenza in mezzo agli uomini è garantita e sicura perché lo ha detto Lui.

Ma lui è così forte che può benissimo sottrarsi a qualsiasi incontro indebito (quando cioè mancano fede e fiducia): vitello d'oro, luogo alto, tempio, culto, Gerusalemme, terra, legge, popolo eletto, figli di Abramo, giorno di Jhavè, rosario, candela, ex-voto, processione, precetto domenicale, Pasqua, primi venerdì del mese, preghiera a S. Rita, cattedrale, tutto è relativo. Questi elementi non hanno per se stessi nessun potere di garanzia e il giorno in cui diventano mezzi per "comprare il cielo" e per garantirmi la salvezza, a mio uso e consumo, meritano la critica e la condanna dei profeti anche al giorno d'oggi. Non che siano cattivi in sé. Possono anche essere cose utili buone e persino necessarie, quando usate come espressioni di quella fede e di quella fiducia che sono condizione fondamentale per qualsiasi incontro con Dio. Sono però appena frecce indicative che orientano a Dio.

Solo apparentemente i profeti lasciano gli uomini nella più completa incertezza, perché in realtà sono proprio loro a gettare le basi della più incrollabile certezza possibile ad un uomo:

la certezza assoluta che Dio è presente.

Non è lontano da noi, forte - fedele – amico.

Il comportamento di Dio critica anche il rapporto di dominio che un uomo esercita su un altro uomo e risveglia, in coloro che sono dominati, la volontà di fare rispettare la loro dignità. Dio assume rispetto agli uomini lo stesso atteggiamento che gli uomini devono assumere rispetto agli altri; l'unico mezzo capace di rendere una persona coerente con se stessa è la fede, la fiducia, l'amore disinteressato.

Questo Dio riconosciuto e vissuto così nella vita concreta è il nucleo da cui parte tutta l'azione profetica.

 

 

Brani Biblici da consultare

Leggere attentamente questa breve antologia di Profezie:

* Annuncio del giudizio di Dio

           Isaia Cap. 28 7,13

                          14,22

                          Cap. 29 13,24

* Altri annunci del giudizio di Dio

                          Sofonia Cap. 1 e 2

* Annuncio del Messia

                          Osea Cap. 14

                          Sofonia Cap. 3, 9-20

                           Isaia Cap. 41, 8,20

                                   Cap. 42, 1,9

 

 

Questa parte venga letta da coloro che preferiscono usare ancora precedente scaletta

Nella chiesa di oggi troviamo gente che cerca di neutralizzare l'alienazione in cui si adagiano tanti cristiani, smarriti tra pratiche e osservanze che non sono più espressione di amicizia con Dio, ma soltanto espressione di una ricerca ansiosa di sicurezza umana. Se si mantiene rigidamente la situazione di compromesso, sia nella Chiesa che nella società, la colpa non è soltanto del popolo ma anche di quelli che esercitano l'autorità.

Ormai tutti i cristiani sono "profeti", poiché su tutti loro è diffuso lo Spirito di Dio che li rende capaci di essere suoi testimoni, trasmettitori della sua parola, annunciatori del suo modo di agire coi peccatori. Questo spirito li rende capaci di essere interpreti degli avvenimenti, di saper scoprire personalmente e trasmettere agli altri il significato dei fatti che devono vivere in ogni momento della loro vita o nella storia del loro tempo.

Questo è compito di tutti, perché la Chiesa è un popolo di re, sacerdoti e Profeti.

Sono coloro che nei momenti più difficili della storia della Chiesa hanno aperto nuove vie, hanno attuato l'opera della riforma, hanno applicato la Parola di Dio alle circostanze concrete.

Dio distribuisce il suo spirito quando vuole, e a chi vuole.

Sta nel popolo semplice e sta in coloro che sono incaricati di vegliare per il bene degli altri.

 

 

Riguardo alla tua realtà e della comunità cristiana cosa dici di questa profezia di Gioele?

1 Dopo questo,

io effonderò il mio spirito

sopra ogni uomo

e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;

i vostri anziani faranno sogni,

i vostri giovani avranno visioni.

2Anche sopra gli schiavi e sulle schiave

in quei giorni effonderò il mio spirito. (Gioele 3,1-2)1 Dopo questo,

io effonderò il mio spirito

sopra ogni uomo

e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;

i vostri anziani faranno sogni,

i vostri giovani avranno visioni.

2Anche sopra gli schiavi e sulle schiave

in quei giorni effonderò il mio spirito.

Come vedi il rapporto (sempre in relazione al profetismo):

1) tra te e lo Spirito Santo?

2) tra te e l'unzione cresimale ricevuta nel Battesimo?

 

 

 

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Letto 1271 volte Ultima modifica il Lunedì, 09 Ottobre 2017 12:04

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