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Giovedì, 30 Dicembre 2004 20:19

Cambiamenti demografici e nuove forme di famiglia

 Cambiamenti demografici e nuove forme di famiglia

Dal punto di vista socio-demografico le indagini condotte hanno mostrato come, complessivamente, l’Italia rispetto a tutti i paesi occidentali sia quello con il più basso numero di figli per donna, ma in cui i giovani lasciano più tardi la famiglia d’origine, meno frequentemente convivono con una persona dell’altro sesso senza essere sposati e, dopo le nozze, più difficilmente divorziano (Barbagli, Saraceno, 1997).

In sostanza, le recenti trasformazioni della famiglia sono documentate da alcuni fenomeni demografici che si possono riassumere nel modo seguente: rinvio della nascita del primogenito, testimoniato dal continuo calo della fecondità nei primi anni del matrimonio; innalzamento dell’età media delle madri alla nascita del primogenito, soprattutto al Nord del Paese; diffusa caduta delle nascite di ordine superiore a due (Scabini, 1995).

Un altro fondamentale indicatore demografico su cui è necessario riflettere per comprendere la famiglia italiana nella realtà sociale contemporanea è la crisi della nuzialità. Come in altri paesi, anche in Italia si sono prodotti negli ultimi anni profondi cambiamenti nelle scelte degli individui che investono il ciclo di vita delle famiglie. Con ciò si fa riferimento, da un lato, a un calo, o, in anni recenti, a una relativa stabilizzazione del numero dei matrimoni, dall’altro a una sempre più evidente fragilità dell’unione coniugale. Questa grande trasformazione demografica e sociale ha così portato al passaggio da un unico modello di famiglia (la famiglia nucleare) a una pluralità di forme familiari.

L’indagine ISTAT Multiscopo del 1998, fornisce appunto una panoramica dei tipi di famiglia, confermando gli andamenti già rilevati dalle precedenti indagini e, in particolare, dal Censimento del 1991. E cioè: l’aumento delle famiglie unipersonali (tipo A), composte quasi esclusivamente da persone sole, o con altri membri non legati da vincoli di parentela, essa costituisce la forma familiare che ha avuto l’incremento maggiore; l’aumento delle coppie senza figli (tipo B); la diminuzione delle famiglie nucleari in senso proprio (coppie con figli e/o un solo genitore con figli: tipo C): questa che è la forma più diffusa di famiglia, ha avuto un decisivo decremento nel Censimento del 1991; la diminuzione considerevole delle famiglie estese e allargate (tipo D).

Il declino del matrimonio, il calo delle nascite e la diffusione di una molteplicità di tipi di famiglie sono, dunque, realtà concrete difficilmente contestabili, che in misura maggiore o minore riguardano tutti i paesi industrializzati compresa l’Italia. Accanto a questi cambiamenti ne vanno però registrati altri che hanno portato all’emergere di ulteriori forme familiari, di cui recentemente si è registrato un aumento: le famiglie immigrate e quelle miste. Presenteremo una breve rassegna delle nuove forme di famiglia nei paragrafi seguenti soffermandoci sugli effetti e sui mutamenti prodotti sul ciclo di vita familiare.

Prof. Maurizio Andolfi

 Evoluzione del sistema famiglia:

consolidamento di nuove forme familiari

"Non esiste un modo di essere e di vivere

che sia il migliore per tutti (…).

La famiglia di oggi non è né più né meno

perfetta di quella di una volta, è diversa

perché le circostanze sono diverse".

(E. Durkheim, 1888)

Premessa

consolidamento di nuove forme familiari

"Non esiste un modo di essere e di vivere

che sia il migliore per tutti (…).

La famiglia di oggi non è né più né meno

perfetta di quella di una volta, è diversa

perché le circostanze sono diverse".

(E. Durkheim, 1888)

Premessa

Le parole pronunciate dal sociologo E. Durkheim, sono esplicative e capaci di far comprendere, ancora oggi, le trasformazioni che investono la famiglia contemporanea.

La storia umana presenta, infatti, un inesauribile repertorio di modi di organizzare e attribuire significati alla generazione e alla sessualità, all’alleanza tra gruppi e a quella tra individui, e quindi un infinito repertorio di modalità per costruire "famiglie" (Saraceno, 1996).

I diversi studi hanno chiaramente rilevato l’impossibilità di ricostruire una vicenda unitaria della famiglia sottolineando, invece, la varietà di forme familiari che hanno sempre caratterizzato le società umane. In questo senso la relazione tra la famiglia e la società indica un legame piuttosto stretto: variando il tipo di società variano anche le strutture e le funzioni della famiglia stessa. In effetti, passando dal mondo contadino patriarcale alla società industriale, la famiglia si è trasformata da estesa ed economicamente autosufficiente, in nucleare o coniugale, inserita in un più vasto contesto socioeconomico e culturale.

La famiglia si trova intimamente forgiata dalle nuove strutture economiche essendo un "locus" fortemente compenetrato con tutti gli ambiti di vita esterna, i quali entrano in essa e ne plasmano la struttura più intima e profonda (Donati, 1997). Tuttavia essa, pur essendo espressione dei cambiamenti della società di cui fa parte, non è un semplice terminale passivo del mutamento sociale, ma uno degli attori che contribuiscono a definire i modi a seconda delle circostanze (Barbagli, Saraceno, 1997).

D’altronde, la complessità del fenomeno familiare deriva dal fatto che la famiglia da un lato affonda le sue radici nella zona latente del sociale e, dall’altro, prende consistenza dalle relazioni che i singoli individui intrattengono negli ambiti di vita in cui vivono e operano. Come tutte le relazioni, anche quelle familiari si strutturano secondo un numero indefinito di variabili che sono tanto dell’ordine del mondo vitale che dell’ordine del sistema sociale, anzi, sono il prodotto delle loro interazioni reciproche (Donati, 1989).

Questo quadro ci aiuta a comprendere come le rapide e profonde trasformazioni economico-sociali che hanno investito i paesi dell’Occidente negli ultimi anni, abbiamo avuto una serie di ripercussioni sui comportamenti demografici, producendo anche sensibili evoluzioni sullo sviluppo quantitativo delle famiglie, sulla loro struttura e sul loro stesso ruolo nella società. L’Italia, rispetto alle tematiche familiari, si inserisce nello scenario europeo con tratti di somiglianza e di differenza, continuando a far coesistere, al suo interno, tradizione e mutamento. Alcune tendenze, che ormai definiscono i comportamenti collettivi degli europei, si ritrovano immodificate: bassa natalità, riduzione della nuzialità, frammentazione della coppia; tipici del nostro Paese e di altri Paesi del Mediterraneo, sono invece il radicalizzarsi di alcuni di questi comportamenti e la scarsa diffusione di altri (convivenze, nascite fuori dal matrimonio, seconde nozze).

La specificità della situazione italiana sembrerebbe consistere nell’eccezionale persistenza di una struttura familiare del tipo tradizionale, caratterizzata dalla presenza di forti legami solidaristici, fondata su articolate relazioni con la parentela esterna al nucleo elementare, dotata di stabilità sia a causa della lunga assenza dal nostro ordinamento dell’istituto del divorzio, sia per la relativamente scarsa propensione o possibilità della donna ad uscire dalla famiglia per accedere ad un’occupazione lavorativa extradomestica (Sgritta, 1998).

Mentre in altri paesi l’evoluzione delle strutture familiari percorreva il cammino della "nuclerizzazione", in Italia si registrava la persistenza di sensibili ritardi in questa direzione e il permanere, soprattutto in alcune aree, di cospicue quote di famiglie estese. Tuttavia, contestualmente a questi dati di rigidità, studi e ricerche condotte in tempi più recenti hanno evidenziato tutta una serie complessa di fattori motivazionali, strutturali e socio-economici che anziché collocare il nostro Paese in una posizione anomala rispetto ala panorama internazionale, ne consentono la piena assimilazione, conseguenza delle innovazioni che hanno investito ampi settori della società civile.

Negli ultimi cinquant’anni è iniziato un processo di trasformazione della famiglia, nelle sue forme interne ed esterne, verso una sempre maggiore complessità, differenziazione ed anche frammentazione. Nonostante la maggiore fragilità, le incertezze ed i grandi timori, essa rimane comunque il sistema di reti di solidarietà sul quale le persone continuano a investire e costruire il proprio senso di identità ed appartenenza.

Illustreremo alcuni di questi mutamenti con il preciso intento di individuare gli effetti che hanno sul ciclo di vita della famiglia e sul rapporto tra le generazioni.

Prof. Maurizio Andolfi

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