Il sistema di Tillich non è chiuso, perciò si può verificarne la validità da un altro punto di vista che permetta di prolungare lo stesso tipo di riflessione teologica.
La società di oggi, formata attraverso l’esperienza sovietica o dalla generazione cresciuta nella Russia post-comunista, è molto diversa da quella che è vissuta 100 anni fa. Come reazione al clericalismo nascente rinasce anche l’ateismo militante.
All'interno del nostro mondo finito noi afferriamo e trasformiamo la realtà secondo degli schemi, delle categorie che abbracciano ogni discorso su Dio, sull'uomo e sul mondo.
Conoscere implica un processo in cui il soggetto conoscente e l'oggetto conosciuto si trovano insieme. L'unità e la diversità dei due momenti devono essere integrate.
Devo dire che il mio metodo è quello di cercare il messaggio sotto il messaggio; in altre parole, il contenuto nascosto della lettera che Dio ci ha scritto. Dalla montagna della Trasfigurazione si può sentire uno dei più importanti annunzi della Scrittura.
Impariamo l’amore, non attraverso dei sillogismi, delle riflessioni, l’analisi, ma con l’imitazione di questo modo di vivere realizzato da Dio. Proviamo a realizzare lo stesso modo di vivere.
Il concetto di teologia in Tillich è abbastanza elastico nel senso che viene adoperato ogni volta che si pone il problema del significato. Quando ci si interroga sul senso definitivo della realtà si fa della teologia.
La misericordia di Dio, da un oggetto di speranza e di fede, piano piano è diventata un’azione quasi assicurata, almeno in Occidente, come un premio garantito, attribuito a ciascun essere vivente per il fatto di essere concepito.
L’Oriente soffre e l’Occidente guarda, l’Oriente muore e l’Occidente vive tranquillo, l’Oriente espatria continuamente verso l’occidente e l’Occidente pensa soltanto ai suoi interessi nell’Oriente.
Se lo Spirito Santo agisce nella storia, l’incontro tra la Chiesa ortodossa (con tutte le ricchezze che essa porta, manifesta e nasconde in sé) e il mondo com’è, con tutta la sua miseria spirituale, dovrebbe avvenire in un futuro non troppo remoto.
La secolarizzazione, a mio avviso, è innanzitutto una negazione del culto. Sottolineo: non una negazione dell’esistenza di Dio, o di un qualche tipo di trascendenza e quindi di una sorta di religione.
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